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Ucciso l’ex segretario provinciale della Lega di Bergamo

 

L’ex segretario provinciale della Lega Nord di Bergamo, Franco Colleoni, è stato ucciso nel cortile della sua casa di Dalmine: 68 anni, è stato colpito più volte alla testa con un corpo contundente e lasciato a terra. Uno dei figli lo ha trovato rincasando e ha avvisato sua madre e suo fratello, che vivono nella stessa grande abitazione formata da più appartamenti e dove, al pianterreno, si trova anche il ristorante ‘Il Carroccio’ che Colleoni gestiva da oltre vent’anni.

I carabinieri di Treviglio indagano a 360 gradi: il fatto che l’abitazione di Colleoni sia stata trovata a soqquadro fa propendere per l’ipotesi di un furto degenerato, perché il padrone di casa potrebbe aver sorpreso i ladri.

In realtà però l’efferatezza dell’ aggressione lascia aperta ogni ipotesi: ecco perché gli inquirenti stanno scavando anche nel recente passato della vittima, a partire dai conoscenti e fino all’attività lavorativa. I vicini di casa non hanno viso nessuno, nonostante l’aggressione sia avvenuta in pieno giorno. Al vaglio ci sono anche le numerose telecamere comunali della zona.

Colleoni era molto noto nella Bergamasca: leghista della prima ora, aveva lasciato il partito nel 2004, dopo aver ricoperto anche l’incarico di segretario provinciale. Nel 2013 aveva poi dichiarato pubblicamente di aver votato il Movimento 5 Stelle, senza tuttavia poi impegnarsi più politicamente. Gli ideali erano rimasti quelli della Lega: in casa e nel ristorante sono affissi manifesti e slogan dei primi anni del Carroccio. A fine anni Novanta era stato anche impegnato nella Provincia di Bergamo: dal 1995 al 1999 aveva infatti ricoperto l’incarico di assessore provinciale nella Giunta guidata dall’allora presidente Giovanni Cappelluzzo. Negli stessi anni, a Dalmine, era anche in Consiglio comunale con Antonio Bramani, padre dell’attuale sindaco Francesco.

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