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Trovato morto capo scenografo dell’Opera di Roma

È stato trovato morto a Fregene Maurizio Varamo, Maestro Scenografo del Teatro dell’Opera di Roma. Aveva 65 anni e da oltre venti dirigeva il laboratorio scenografico.

L’allarme è stato dato da un suo amico. Varamo, infatti, non rispondeva al telefono da tre giorni. Così i vigili del fuoco sono entrati in casa buttando giù la porta e hanno trovato il corpo del Maestro Scenografo.

Il sovrintendente del teatro dell’Opera di Roma, Carlo Fuortes, lo ha ricordato.

“Con Maurizio Varamo scompare una figura di professionista del mondo teatrale animata da una rara passione. Rappresentante di una tradizione antica, e tipicamente italiana, di pittura delle scene. Varamo era un profondo conoscitore e un geloso custode dei tanti materiali, oggetti, manufatti via via prodotti nei laboratori di via dei Cerchi. Per il Costanzi, in quaranta anni di lavoro, aveva realizzato molte scenografie, ma era attratto anche dall’effimero e dall’immaginario: lo testimoniano i tanti eventi e le feste cui aveva dato vita, coinvolgendo spesso il mondo del cinema e della moda. In sua memoria il Teatro gli dedicherà la prossima produzione del Don Giovanni di Mozart”.

Il deputato Fdi già presidente della commissione Cultura di Roma Capitale Federico Mollicone ha commentato: “Apprendo con emozione e grande sconcerto dell’improvvisa scomparsa di Maurizio, grande maestro di scena in perfetto stile rinascimentale e amico di lunga data, con cui ho avuto l’onore di lavorare come presidente del comitato ‘Carnevale Romano’ e della commissione Cultura di Roma Capitale. Maestro scenografo del Teatro dell’Opera, con la sua arte ci ha fatto emozionare. Memorabili le scene del Carnevale Romano.

Lancio un appello al vicesindaco di Roma e assessore alla cultura Bergamo affinchè sia ora intitolato il laboratorio scenotecnico di via dei Cerchi a Maurizio Varamo e si lavori al “MO” il Museo dell’Opera. Era un suo desiderio e sicuramente la giusta soluzione per la valorizzazione dell’immenso patrimonio scenografico e costumistico dell’Opera italiana”.

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