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Trento, maxi rivolta in carcere: 200 detenuti protestano per ennesimo suicidio

Nel carcere di Spini di Gardolo a fuoco sedie, tavoli e suppellettili

 

Mattinata tesissima nel carcere di Trento, dove 200 detenuti si sono barricati nelle celle e nei corridoi montando una protesta per l’ennesimo suicidio avvenuto nella struttura. La scorsa notte infatti si era tolto la vita un 32enne, che sarebbe stato scarcerato a maggio, a causa delle condizioni non idilliache della casa circondariale di Spini. Oltre 200, dei 334 detenuti, hanno partecipato alla protesta, praticamente tutti tranne la sezione femminile. Molti si sono affacciati dalle finestre per urlare “Aiuto” e “Assassini”, portando la sommossa anche all’esterno. A fuoco sedie, tavoli e suppellettili di ogni genere.

Intervenuti sul posto Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, oltre a Vigili del Fuoco di Gardolo, permanenti di Trento e ambulanze. I parenti dei detenuti, arrivati di prima mattina davanti al carcere, non hanno la possibilità di entrare nella struttura. All’arrivo del Questore, della Direttrice della struttura e del Presidente della Provincia la rivolta è stata sedata grazie alla mediazione e alla promessa di provvedere alle richieste dei carcerati.

“Siamo riusciti a garantire il ripristino della normalità – spiega Sandro Lombardi, prefetto di Trento – dopo il colloquio portato avanti con alcuni rappresentanti dei detenuti. Il tempestivo intervento delle istituzioni ha permesso di gestire la situazione. Non ci sono feriti, mentre restano da quantificare i danni ai suppellettili dati alle fiamme”.

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