Assolto il marito della donna che era stato accusato assieme a lei del reato specifico, introdotto nel codice penale nel 2012. Si trovava altrove nel momento dell’accaduto.

Il Giudice Luca Fidelio, nella giornata di ieri (Martedì 30 Ottobre), durante il processo con rito abbreviato tenutosi a Torino, ha condannato una donna egiziana a due anni e due mesi di reclusione; nel 2007 sottopose le due figlie, rispettivamente di sei e nove anni, a mutilazioni genitali.

Insieme a lei, era stato imputato anche il marito, che però non era presente al momento dell’accaduto e quindi non poteva essere a conoscenza delle pratiche eseguite in Egitto.

Una delle due figlie si è costituita parte civile, ancora minorenne è assistita dall’avvocato Emanuela Martini.

La decisione di mutilare le figlie, secondo quanto emerso, sarebbe stata presa assieme alla nonna delle due bambine e durante il processo, la madre, assistita dall’avvocato Guido Savio, ha dichiarato che: “Non sapevo che fosse un reato, da noi si è sempre fatto così”.

L’accusa è stata sostenuta dal Pubblico Ministero Dionigi Tibone.