ITALIA

dall'

Solo notizie convalidate
[wpdts-weekday-name] [wpdts-date]

EDIZIONI REGIONALI

Solo notizie convalidate

EDIZIONI REGIONALI

Tombolata popolare al centro sociale Anomalia

Un pomeriggio all’insegna della socialità e della tradizione è quello che si sta svolgendo nel cuore del quartiere popolare di Borgo Vecchio. I volontari del doposcuola popolare hanno, infatti, organizzato una tombolata per il consueto scambio di auguri con i bambini e le loro famiglie.

Premi in giocattoli, canti natalizi e una merenda con dolci tipici della tradizione natalizia scandiscono questo momento divenuto ormai un appuntamento fisso e tanto atteso dagli abitanti del rione.

“Sono passati 7 anni – si legge in una nota di Anomalia – da quando abbiamo restituito al quartiere Borgo Vecchio uno spazio di socialità e aggregazione. Il centro sociale, promotore di varie attività come doposcuola, palestra, ambulatorio popolare, durante il corso degli anni é diventato un punto di riferimento e di ritrovo per la gente del quartiere. Tantissime le persone che, a titolo gratuito, hanno prestato il loro tempo a questo progetto con uno spirito preciso: quello del mutuo aiuto. Nessun finanziamento europeo che sostiene economicamente le attività e chi le svolge, nessun piano di ‘riqualificazione’ o di ‘recupero’ di quartieri popolari che sempre più vengono descritti come luoghi infernali”.

“Quello che ci spinge – afferma Nadia Lo Iacono, parte attiva del doposcuola popolare – è la necessità di valorizzare il patrimonio che i quartieri popolari della nostra città, e in particolare il Borgo Vecchio, ancora custodiscono: la solidarietà e il senso di comunità e di appartenenza che si vive nelle strade  del nostro quartiere hanno la fortuna di crescere. Il nostro doposcuola non è ascrivibile al mero assistenzialismo che sopperisce alle note mancanze del servizio pubblico. Niente che abbia a che fare con la compassione e ancora meno con le nuove forme di speculazione che si nascondono dietro un certo mondo del volontariato. Quello che forniamo è un supporto di parte, sempre dalla parte di chi resiste, di quelle famiglie che nel nostro quartiere non possono garantire ai loro bambini un’istruzione”.

 

Facebook