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Terrorismo internazionale – Egitto, il caso di Abu Omar

L’imam Abu Omar nel nostro Paese deve scontare sei anni ma le istituzioni gli pagano, senza fiatare, il risarcimento Ue. Chi ha autorizzato il pagamento ha causato un vero e proprio caos negli ambienti dell’intelligence Italiana. Recentemente è stato scoperto che in Egitto un terrorista islamico tempo fa ha ricevuto un finanziamento da parte del governo italiano.

Il terrorista si chiama Abu Omar, vive in Egitto

Nome già noto nelle  cronache italiane e Statunitensi , nel 2003 venne “rapito” a Milano dalla CIA e consegnato al governo del Cairo. Per quel sequestro, 23 agenti CIA sono stati incriminati, processati e condannati. Gli agenti segreti italiani che secondo la Procura di Milano li avevano aiutati sono usciti di scena a causa del segreto di Stato imposto dai governi Prodi, Berlusconi, Monti, Letta e Renzi. Mentre venivano processati i “rapitori”, anche le indagini della Procura milanese a carico di Abu Omar andavano avanti: fino alla condanna definitiva a sei anni di carcere per terrorismo. Abu Omar non è un innocente vittima dei giochi della CIA. Abu Omar è un mentore della jihad, che dalla moschea di Milano organizzava attentati e arruolava nuovi combattenti per la causa.

Il governo del Cairo, avrebbe consegnato il terrorista  all’Italia per fargli scontare la sua condanna: peccato che nessuno abbia finora chiesto la sua estradizione.

E ora ad Abu Omar, nella sua latitanza in patria, arriva anche il bonifico a cinque cifre della Repubblica Italiana. Merito della Corte europea dei diritti dell’uomo, cui l’imam terrorista ,si era rivolto lamentando la violazione della sua libertà: e la Corte, ritenendo chissà come provata la responsabilità anche dei servizi segreti italiani nell’operazione organizzata dalla CIA, nel Marzo scorso aveva condannato Palazzo Chigi a risarcirlo con settantacinque mila euro. Insomma per citare il celebre detto italiano “oltre al danno pure la beffa”.

 

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