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Suore ricche contro suore povere, salviamole dallo sfratto esecutivo

Genova – Nel bellissimo complesso monasteriale di Via Byron risiedono dal 2012 le suore di Casa Raphael che affrontano percorsi riabilitativi psico-fisici e spirituali e forniscono assistenza e supporto a tantissime persone bisognose, come l’accoglienza di giovani migranti, la distribuzione di generi alimentari, il servizio di dog sitter ed altro ancora. Nelle aree verdi annesse al monastero sono via via nati diversi progetti sociali tra i quali la riqualificazione degli appezzamenti di terreno pertinenziali divenuti orti collettivi e didattici. Inoltre sono stati organizzati piccoli spettacoli teatrali in collaborazione con la Scuola Media Barrili.

Le suore di casa Raphael vivono di donazioni in soli generi alimentari, vestiti e arredi usati in cambio di ospitalità nei confornti dei più bisognosi, di senza tetto quali anziani accompagnati dal proprio cane che non verrebbero accolti da nessun istituto in quanto l’inammissibilità di accesso con il proprio cane sfogia spesso di abbandono psico-fisico della persona con conseguente aumento del randagisco e nella migliore delle impotesi nel sovraffollamento dei canili.

Le suore hanno conseguito un corso per dog sitter, uniche in Italia ad adoperarsi non solo nel donare amore ai più bisognosi da ad adottare anche gli animali delle persone più bisognose alle quali in vita è rimasto solo l’affetto del proprio cane o gatto.

Le suore sono in grado di dare assistenza ed ospitalità ai cani e gatti dei degenti ospedalieri andando a migliorare incondizionatamente  le condizioni di degenza dei pazienti ospedalieri anziani allettati che troppo spesso decidono di non farsi curare non sapendo a chi lasciare in custodia il proprio cane.

Le suore di casa Raphael e i  volontari sono in grado di dare spazio al  sorriso di un anziano senza tetto che con il proprio cane vive all’interno della numerosa famiglia, rendendosi essenziale   con piccoli gesti  quotidiani quali avvitare un maniglia o riordinarsi la propria camera, donargli un  sorriso attraverso un giro in moto sidecar con il suo cane e la volontaria motociclista ricordando un passato lontato e felice.

Un impegno sociale unico nel suo genere dal quale le suore non chiedono nulla,  solo la loro determinazione di aiutare i più fragili e i più bisognosi, poter continuare a   donare aiuto in cambio del nulla è tutto ciò che le suore di casa Raphael seguono come principio e ragione di vita.

Se la cittadinanza non si fa sentire, molto probabilmente tutto ciò scomparirà a causa di un’ingiunzione di sfratto (esecutiva dal prossimo 30 settembre) eseguita dalla proprietà del complesso, ossia l’Ordine delle Suore Sacramentine di Milano, le quali pare abbiano in progetto di realizzare al posto del monastero e della casa di riposo per anziani adiacente “Villa Albaro” una grande RSA  che vedrebbe la realizzazione di una importante cementificazione di parcheggi al posto di una delle due fasce verdi e renderebbe inaccessibili gli orti ai cittadini, oltre a lasciare le suore e il loro progetto sociale senza una dimora.

Un business da oltre sette milioni di euro che le adoratrici perpetue del santissimo Sacramento, dette popolarmente monache sacramentine, andranno ad incassare aumentando lo smisurato patriminio mobiliare, immobiliare ed economico.

Il Monastero edificato alla fine del 1700 venne acquistato da Suor Clelia Lombardo l’11 giugno 1921 e successivamente trasferito  di proprietà nel 1933 al Monastero delle Adoratrici Perpetue del SS Sacramento in in Genova Via Albaro n.18 che pochi mesi prima ottenne il  riconosciuto quale Ente in seguito al Decreto Reale del 16 gennaio 1933.

MONASTERO

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L’ultima area verde  privata e grande valore ambientale e paesaggistico nonchè in contesto monumentale  non può lasciare spazio a nuove e dirompendi  speculazioni immobiliari che nei decenni hanno cementificato il territorio genovese.

Questo prezioso luogo sociale deve essere tutelato cercando una mediazione con la proprietà ed un sostegno da parte del Comune e del Municipio per eventualmente trovare una ricollocazione in zona a Casa Raphael e agli Orti.

Tutti coloro che credono nell’importanza di preservare aree fertili in città e nel valore dei progetti sociali possono firmare la petizione per salvare questa bellissima realtà.

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