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Stupri di Rimini, confessano due fratelli marocchini. Arrestato il terzo uomo. Si cerca il capo del branco

La pressione mediatica li ha convinti a costituirsi.

Si sono costituiti presso la caserma dei carabinieri di Montecchio, vicino a Pesaro, i due minorenni marocchini che hanno confessato il duplice stupro di gruppo. “Siamo stati noi” queste le parole dette alle forze dell’ordine. I due sono stati trasferiti a Rimini per l’interrogatorio in Procura alla presenza del pm che coordina le indagini, Stefano Celli, e di un magistrato del tribunale dei minori di Bologna. In Questura la transessuale peruviana per effettuare il riconoscimento. Il terzo uomo del branco è stato invece arrestato dai carabinieri. Si tratta di un congolese, anche lui minorenne. Continuano le ricerche del capo della banda, probabilmente un nigeriano, l’unico maggiorenne.

I fatti

L’aggressione risale a circa due settimane fa. I quattro, dopo una notte di alcol e droga, hanno aggredito prima una coppia polacca, picchiando lui e stuprando lei e poi ancora hanno commesso un altro stupro ai danni di una prostituta transessuale peruviana. Anche una giovane coppia di Legnano è stata aggredita dai quattro, per fortuna riuscendo a fuggire senza subire danni.

Le indagini

Le indagini, subito serrate, hanno portato la task force, costituitasi per risolvere il caso, a un lavoro minuzioso sul territorio: oltre alle indagini scientifiche, perlustrazioni, interrogatori,  decine di frame di filmati delle telecamere della zona visionati. La pressione mediatica ha schiacciato i due minorenni che, braccati, hanno deciso di confessare. Intanto sono molte le segnalazioni sui quattro nei giorni precedenti e successivi all’aggressione, nella zona compresa tra Miramare e Riccione.

 

 

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