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Studenti a scuola di legalità con il Prefetto di Latina nel giorno del 30° anniversario della Strage di Capaci

Studenti a scuola di legalità con il Prefetto di Latina nel giorno del 30° anniversario della Strage di Capaci

Cosa comporta, sia al livello
economico che sociale, la presenza di clan mafiosi nei nostri territori? Come
possono, ragazzi come noi, in termini pratici, combattere le mafie e contribuire
alla battaglia che istituzioni, governo e forze dell’ordine conducono contro la
criminalità organizzata? Ci sono buone prospettive per sconfiggere le agromafie
in provincia di Latina?

Sono soltanto alcune delle
numerose domande che gli studenti delle scuole superiori della città di Fondi
hanno avuto la possibilità di rivolgere, in occasione del Trentennale della
Strage di Capaci, al Prefetto di Latina Maurizio Falco. Con coraggio e grande
preparazione, nella splendida cornice di Palazzo Caetani, i ragazzi degli
Istituti “Pacinotti”, “De Libero-Gobetti”, “Soccodato” e “San Francesco”,
in memoria di una delle pagine di storia più violente e dolorose di tutti i
tempi, hanno mosso i loro primi passi lungo il cammino che li condurrà a
maturare una radicata e consapevole cultura della legalità.

«Perché ogni giorno, ognuno di
voi – ha ricordato il Prefetto rispondendo alle domande – può fare la sua parte,
per esempio, mettendo in un angolo il violento. Questo farà capire a chi esercita
la violenza, una volta tornato a casa, che è solo. Sembra una blasfemia ma il
meccanismo della criminalità, naturalmente amplificato all’ennesima potenza, è
lo stesso del bullismo e di altre forme di prevaricazione. Allo stesso tempo
bisogna sempre restare vigili, cogliere i segnali, rifuggire l’opacità perché è
anche vero che la mafia non è più violenta come lo era prima e usa altri metodi
per stare all’interno del sistema. Metodi di speculazione che dobbiamo imparare
a riconoscere. Ma se io non ho paura perché faccio esercizio di legalità
insieme alle insegnanti, alle istituzioni e alle forze dell’ordine, io tolgo
terreno alla criminalità. Ed è questo che fa la mafia, vive della paura perché
si pone come modello alternativo e più conveniente alle azioni che richiedono
coraggio. Coraggio che oggi, invece, voi qui ed oggi state dimostrando di avere».

Non sono mancate domande rivolte
al sindaco di Fondi Beniamino Maschietto che, nel ringraziare infinitamente il Prefetto
e le forze dell’ordine per la presenza e per i significativi interventi, ha spiegato
come il Comune si stia impegnando per utilizzare in maniera virtuosa i beni
confiscati alla malavita organizzata, per esempio, dando ospitalità alla
popolazione ucraina in fuga dalla guerra o alle associazioni impegnate nel
sociale.

Tantissimi gli spunti di riflessione
pervenuti durante una mattinata intensa e significativa, non solo per via della
drammatica ricorrenza e dei riferimenti concreti al territorio, ma anche per
via della presenza da una parte dei giovani, futuro della società, dall’altra
delle istituzioni e dei vertici delle forze dell’ordine.

Il moderatore Gaetano
Orticelli
ha infatti avuto modo di dare la parola, oltre che all’eurodeputato
Salvatore De Meo
, al direttore del Parco dei Monti Ausoni e Lago di Fondi Lucio
De Filippis
e al consigliere Raffaele Gagliardi che ha ideato e
curato l’evento, al comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Lorenzo
D’Aloia
, al tenente colonnello della Guardia di Finanza di Latina Angelo
Andreozzi
, al vice questore Marco De Bartolis e al comandante
della polizia locale di Fondi Giuseppe Acquaro
.

Presenti in aula anche i sindaci dei Comuni di Lenola Fernando
Magnafico e di Monte San Biagio Federico Carnevale
, l’amministratore
delegato del Mof Enzo Addessi
nonché diversi assessori e consiglieri della
Pubblica Assise che hanno seguito con interesse e compartecipazione l’evento.

La mattinata si è conclusa con un selfie con il Prefetto e
con i complimenti dello stesso ai docenti e ai ragazzi delle varie scuole per
la preparazione, l’interesse e il coinvolgimento mostrato in una giornata che
rimarrà storica per la città di Fondi e per l’intera provincia. 

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