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Strage di Bologna, Ciavardini: “Non ricordo e non mi pento”

Luigi Ciavardini, esecutore materiale della strage di Bologna, è tornato a processo oggi.

Questa volta ha cambiato direzione. Se durante la scorsa udienza, non aveva voluto rivelare i nomi delle persone che lo avevano ospitato, prima e dopo, la strage del due agosto, adesso sembra aver cambiato linea.

Ha infatto spiegato che quei nomi non li ricorda. Probabilmente, la diversa linea di difesa è stata scelta per evitare di essere tacciato di reticenza e falsa testimonianza.

Anche durante il processo a Cavallini, Ciavardini non ha mai risposto alle domande riguardanti il covo di Treviso. Nonstante i legali di parte civile Brigida, Nasci e Speranzoni abbiamo spinto su questo temo, non è emerso nulla di nuovo.

Per quanto riguarda il pentimento, Ciavardini ha dichiarato: “Il mio pentimento c’è stato con alcuni parenti delle vittime su un fatto specifico e personale, sul quale ho ammesso la mia responsabilità. Per quanto riguarda Bologna, non ho da pentirmi: non perché devo giustificarmi ma perché non è in alcuna maniera riconducibile a me la colpevolezza. Quando parlo in modo negativo di chi ha commesso questo reato, non ho remore a dire che chiunque l’abbia commesso deve essere condannato definitivamente. Lo dico sapendo di essere innocente, non lo sto dicendo autoaccusandomi di qualcosa”.

Ha inoltre sottoloneato: “Vorrei che fosse chiaro: indipendentemente dal nostro passato e da tutto quel che abbiamo commesso, noi non abbiamo niente a che vedere con Bologna. Il pentimento giudiziario di altre persone, invece, non può essere in nessun modo paragonato a un pentimento da innocente…”

 

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