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#stradeCittaMetroTO. Comuni in linea: Cumiana, contrastare l’elevata velocità sulle strade

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Proseguono gli incontri di “Comuni in linea” appuntamento settimanale che il Vicesindaco della Città metropolitana di Torino con delega alle opere pubbliche dedica ai sindaci per affrontare argomenti di viabilità, con un confronto puntuale per ascoltare richieste e segnalazioni su criticità da risolvere, strade da migliorare e rendere più sicure e agevoli da percorrere. Lunedi 23 maggio affiancato da dirigenti e tecnici della viabilità dell’Ente, il Vicesindaco della Città metropolitana ha ricevuto il primo cittadino di Cumiana.

Il Sindaco della cittadina del Pinerolese ha ringraziato al Città metropolitana per quanto già realizzato per migliorare la viabilità sul suo territorio: a cominciare dalla rotatoria sulla Sp 146 di Viotto, in frazione Pieve, frutto di una intesa fra i due Enti, ma anche per i numerosi interventi sulla Sp 229, una strada sovente soggetta a piccole frane.

Sulla Sp 146 rimane però il problema dell’elevata velocità dei veicoli, che non rispettano  il  limite dei 50 kmh, in particolare dalla “zona bivio” al centro paese: l’ideale, per il Comune,  sarebbe poter installare un rilevatore di velocità, non possibile per l’elevato numero di  intersezioni ed accessi esistenti.  

Altro “sogno nel cassetto”: un marciapiede che dal centro del paese prosegua fino al semaforo del bivio di Cumiana; perché attualmente i pedoni camminano sul ciglio della strada. È un tratto lungo circa 3 chilometri e quindi molto impegnativo in termini economici.

Altro intervento alquanto necessario  sarebbe l’adeguamento della SP 193 Piossasco – Cumiana, caratterizzato da una sezione veramente stretta e percorso  comunque da  traffico non indifferente e a velocità troppo elevata.  Trattandosi di tratto stradale extraurbano, che attraversa zone agricole, il Vicesindaco metropolitano ha suggerito, previa visura catastale, di provare ad interloquire con i proprietari per sondare la disponibilità alla cessione delle porzioni di terreno necessarie in modo da non dover ricorrere a procedura espropriativa: un primo passo che semplificherebbe di molto la fattibilità dell’opera.

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