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Sospetti abusi su un bambino: il tribunale interviene in ritardo

A Cassino si sospettavano degli abusi su un bambino. Il tribunale però interviene in ritardo.

Si sospettava che un bambino subisse abusi in famiglia. Tuttavia il tribunale non è intervenuto in tempo. Una vicenda estremamente drammatica quella che si è svolta a Cassino, nel Lazio.

Al riguardo è intervenuto Antonio Saccone, dell’Udc. “Sono stato informato di un caso grave di giustizia lenta che rischia di produrre effetti devastanti. Il caso riguarda  un sospetto di violenza sessuale di minore da parte del padre.
La denuncia è avvenuta nei primi giorni di maggio ed il tribunale competente e’ quello di Cassino.
Il Pm nel rispetto delle normative vigenti ha richiesto, entro due giorni,  al GIP  l’audizione del minore in modalità protette. Purtroppo ad oggi il GIP, in applicazione di una norma che gli concede due giorni per accogliere o respingere, non ha espresso il suo parere. Il termine purtroppo non è perentorio (tema che merita assolutamente una revisione) per cui il gip può rispondere praticamente quando vuole”.

E ancora: “Si immagini il dramma che sta vivendo quella famiglia e soprattutto la minore. Sia la madre che la minore infatti, sono costrette a vivere in altra abitazione e stando ai tempi della giustizia si rischia di andare ad udienza ben oltre la pausa estiva.
Con una grave ricaduta sulla minore e sulla vicenda giudiziaria vista l’ importanza di rievocare l’evento in prossimità dell’accaduto. A tal proposito ho deciso di presentare una interrogazione urgente su questa vicenda che rischia di traumatizzare per sempre una minore”.

 

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