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Soprano Yende fermata a Parigi,’oltraggiosa discriminazione’

 

“La brutalità della polizia è reale per qualcuno che ha il mio aspetto”: Pretty Yende, soprano sudafricano di origine zulu che dopo il diploma all’Accademia della Scala ha iniziato a cantare nei maggiori teatri di tutto il mondo, inizia così a raccontare su Facebook di essere stata fermata, spogliata, perquisita e messa in cella all’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi dove stasera si esibisce nella Sonnambula di Bellini al Theatre des Champs-Elysées. “Ne ho sempre letto nei giornali e la maggior parte delle mie sorelle e dei miei fratelli finiscono per essere torturati e in alcuni casi fatali diventano titoli di prima pagina.

Io sono una dei fortunatissimi ad essere viva per vedere il giorno oggi anche con maltrattamenti, e una oltraggiosa discriminazione razziale e tortura psicologica e commenti razziali molto offensivi in un Paese a cui ho dato tanto del mio cuore e della mia virtù’.
Yende spiega che le sono stati requisiti gli effetti personali, incluso il cellulare, di essere stata messa in una cella con un telefono fisso e le è stato chiesto di scrivere il numero di parenti o amici che intendeva chiamare. Dalla domanda se era prigioniera, dice, le è stato risposto di sì. “Ero piena di pensieri negativi, uno era ‘questo è il giorno in cui daranno un cadavere alla mia famiglia e nessuno saprà cosa mi è successo davvero”.
Immediate le reazioni tanto che Yende, che sarà in Italia a luglio come protagonista della Traviata al Massimo di Palermo, in un post successivo ha ringraziato tutti spiegando di aver solo voluto condividere quanto le è successo e ha chiesto di evitare qualsiasi forma di odio.

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