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Sonnecchia su un’amaca e riceve una multa di 300 euro, la protesta sul web

Trieste è città notoriamente accogliente e aperta, ma questa volta con un turista ignaro ci è andata giù abbastanza pesante.

Un turista di 52 anni, giunto a Trieste dall’Austria, potrebbe non essere a conoscenza del Regolamento del Verde pubblico della città, che all’articolo 36 sancisce che “negli spazi a verde è vietato appendere agli alberi e agli arbusti strutture di qualsiasi genere”. Di certo non lo sapeva il turista austriaco che è stato multato con un’ammenda di 300 euro dalla Polizia locale per aver installato un’amaca nella nella pineta di Barcola, all’altezza del Secondo e Terzo Topolino, e aveva schiacciato un pisolino cullato da uno dei luoghi più suggestivi e amati della città. La notizia è girata velocemente sui social, creando un movimento di protesta pacifica riunito sotto allo slogan di “Amache libere”.

Sui social network sono montate critiche e messaggi di solidarietà verso il turista malcapitato, che intorno alle 16 di pomeriggio di un paio di giorni fa aveva appeso la sua amaca tra due alberi della pineta. Secondo una ricostruzione della vicenda, l’uomo sarebbe stato interrotto dai poliziotti, che gli avrebbero chiesto di identificarsi. Visionati i documenti, gli agenti gli hanno comminato una multa di 300 euro per la violazione, appunto, dell’articolo 36 del Regolamento del Verde pubblico. A scherzare sulla vicenda è anche l’ex sindaco della città Roberto Cosolini, che però ammette che l’amministrazione cittadina potrebbe essere più comprensiva nei confronti di un turista che non conosce il regolamento della città. “Per fortuna la mia passione per il Messico e le sue amache mi ha indotto a montare una comoda amaca dello Yucatàn in casa”, dice, anche se “magari soprattutto verso un turista straniero in una città accogliente si può iniziare spiegando la regola e invitando a rispettarla”.

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