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Sindacati di polizia penitenziaria: corteo di protesta nella capitale

Che la situazione delle carceri italiane sia critica è ormai chiaro. Per ribadire la necessità di intervenire per porre rimedio alla vergognosa situazione attuale, i Sindacati della Polizia Penitenziaria hanno organizzato una manifestazione di protesta. Il corteo si svolgerà nella capitale martedì 19 settembre. Nella stessa data ricorrerà anche  il Bicentenario del Corpo, che sarà celebrato alle Terme di Caracalla e alla presenza del Presidente della Repubblica. E la scelta della data della manifestazione non è stata casuale. Il corteo di protesta raggiungerà infatti proprio il luogo delle celebrazioni.

“Non c’è proprio nulla da festeggiare. Ogni giorno nelle carceri italiane contiamo gravissimi eventi critici che vedono spesso soccombere i poliziotti penitenziari, sempre più soli e senza adeguati strumenti di difesa. Non solo aggressioni e colluttazioni: dall’inizio dell’anno sono stati quasi 40 i suicidi in cella e numerosi sono anche gli atti di autolesionismo ed i tentati suicidi, che se non fosse proprio per il tempestivo intervento degli eroi con la divisa della Polizia Penitenziaria vedrebbero “schizzare” alle stelle queste drammatiche statistiche. Basta! Siamo stufi di una politica assente, sorda ai nostri costanti richiami ed appelli, e di una Amministrazione Penitenziaria silente ed incapace di gestire e risolvere le continue criticità”, criticano compatti i Sindacati della Polizia Penitenziaria.

Appuntamento alle 9.00 in via Arenula

“Saremo in piazza anche a rivendicare nuove assunzioni di Agenti, adeguate a fronteggiare le oltre 8.000 unità necessarie al Corpo, nuove dotazioni di risorse finanziare e tecnologiche, una rimodulazione del riordino delle carriere (che non ci soddisfa affatto), adeguati stanziamenti per il rinnovo del contratto scaduto ormai da dieci anni ed il ristabilirsi di corrette relazioni sindacali, che al DAP ed in tantissime sedi periferiche sono ritornate indietro di trent’anni. Basta! Grideremo la nostra rabbia e la nostra sfiducia perché non ce la facciamo più ad essere aggrediti dai detenuti ed abbandonati dalle istituzioni”. A dichiararlo sono i Sindacati.

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