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Sicilia, lo Stato vende i suoi ‘gioielli’ naturali: sul mercato Isola delle Femmine, Isola di Capo Passero e Isola di Santa Maria

Esposto dei ‘Verdi’ ai ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali

 

 

Vendute come fossero gioielli in vetrina, alla mercé di chiunque abbia diversi milioni di euro, tre bellissime isole siciliane. Nello specifico si parla di Isola delle Femmine in provincia di Palermo, Isola di Capo Passero in provincia di Siracusa e Isola di Santa Maria di fronte Marsala in provincia di Trapani. “Su alcuni siti di agenzie immobiliari internazionali e nazionali ci sono annunci per la vendita di prestigiose isole, gioielli ambientali. Alcune hanno una finalità esplicita come quella di realizzare trasformazioni urbanistiche, con realizzazione di resort, e in altri casi i progetti che sono dietro le proposte di acquisto sono avvolti dal riserbo più assoluto”, ha denunciato il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che ha inviato ai ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali un esposto con il quale si chiede l’immediato intervento per la loro tutelarla.

Le proposte di vendita compaiono ad esempio su www.privateislandsonline.com e su www.vladi-private-islands.de, e fra queste c’è il caso di Isola delle Femmine a Palermo in vendita per 3 milioni di euro o dell’Isola di Capo Passero in provincia di Siracusa dove partirà un progetto per la realizzazione di un resort. L’isola di Capo Passero era stata proposta per essere una riserva naturale integrata ma il suo decreto istitutivo fu annullato dopo ricorso della proprietà.

“Poi c’è lo Stato che vende i suoi gioielli – continua l’esponente dei Verdi – come nel caso dell’Isola di Poveglia, suggestiva e preziosa dal punto di vista ambientale, della laguna di Venezia che viene definita anche l’isola dei fantasmi. Ancora oggi l’agenzia del Demanio non risponde all’iniziativa messa in atto dall’associazione Povelia per tutti che ha raccolto in crowdfunding quasi 500 mila euro chiedendo in concessione l’isola per riqualificarla in modo ecocompatibile e creare orti urbani per scongiurare la vendita per usi speculativi. C’è invece l’isola di San Secondo già venduta dallo Stato sempre nella laguna di Venezia per farci un albergo di lusso”. Al momento l’esposto non risulta essere arrivato, almeno ad uno dei due ministeri coinvolti, cioè quello dell’Ambiente, che pero’ fa sapere di essere pronto a verificare quanto verrà indicato nel documento.

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