La Sicilia sceglie di cambiare affidandosi alla Lega, FI e Fdl. Berlusconi riesce ad unire tutti mentre Renzi torna a mani vuote.

Alle nuove elezioni siciliane si sono candidati: 5 stelle con Cancelleri, Musumeci di destra alleato con FdI, FI e Lega, Claudio Fava con la sinistra radicale, Micari rettore di Palermo sostenuto da un fronte moderato di sinistra ovvero Pd e area popolare ed infine l’indipendentista La Rosa.

I principali protagonisti dello scontro sono stati M5S e centrodestra in quanto gli altri partiti non siano riusciti ad ottenere approvazioni. La delusione più grande senza dubbio risiede nel PD di Renzi: troppo diviso al suo interno.

Nel corso delle elezioni Berlusconi ha avuto un ruolo molto importante. All’inizio della campagna elettorale in Sicilia candidò il coordinatore regionale di Forza Italia ,Gianfranco Miciche, sapendo che però avrebbe diviso la destra e dato nelle mani di Grillo e il partito 5 stelle la Sicilia. Rinunciò così a candidare Miciche e candidò insieme a tutto il fronte di destra Nello Musumeci. Il patto era dunque questo: Musumeci presidente ma Miciche alla vice presidenza della regione. E’ importante sottolineare che Berlusconi sia riuscito a fare una grande campagna sia in televisione che nelle piazze e  forse gli italiani sono tornati a fidarsi di lui. L’appello di Berlusconi riesce a toccare tutta la Sicilia che alla fine si affida alla destra, l’unica presentatasi unita grazie anche al cosiddetto “patto dell’arancino” stipulato con Salvini e Meloni.