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Si faccia chiarezza sul compost dei campi di Mira

Mattia Donadel, presidente del comitato Opzione Zero, vuole controlli sul compost usato nei campi di Mira.

Il presidente ha infatti ricevuto segnalazioni da parte degli abitanti della zona. Per questo motivo, vuole vederci più chiaro. Ha fatto un appello al Comune, alle forze dell’ordine e Arpav per effettuare controlli sul compost.

Cosa si sa di questi terreni? Dopo che il progetto Polo Logistico è andato in fumo, grazie all’intervento della giunta pentastellata, qual è diventata la destinazione d’uso? Circa 460 ettari nelle aree tra Giare e Dogaletto sono gestiti dall’azienda Sant’Ilario.

La Sant’Ilario a sua volta è costituita da tre società: Agrilux, Bioman, e Villette spa. In realtà, le società fanno tutte parte del gruppo Finam. La holding appartiene ad Angelo Mandato, manager noto nel campo delle biomasse e dei rifiuti.

Non è finita qui. Bioman detiene quasi la metà delle quote della Sesa. Quest’ultima, per il 51 percento, è di proprietà del Comune di Este.

Proprio lì la Sesa ha un grande stabilimento di trattamento rifiuti che, oltre a trattare quelli provenienti dal padovano, si occupa anche di quelli di Napoli e  di Roma.

Gli abitanti di giare e Gambarare si sono lamentati degli odori causati dallo spargimento di liquame. Oltre all’odore, cotengno anche elevate quantità di ammoniaca.

Sembra quindi che i controlli siano scarsi. Così è possibile usare il compost per mischiare rifiuti inquinanti e fanghi di origine industriale. In questo modo, si pososno smaltire più rifiuti a un prezzo stracciato.

A causa di queste irregolarità, il Comune di Mira ha chiestol’intervento delle forze dell’ordine.

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