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Sgombero Cara di Castelnuovo, Morassut (PD): “modalità indegne”

Secondo il deputato Roberto Morassut del Partito Democratico, lo sgombero del Cara di Castelnuovo di Porto non è degno di uno Stato di Diritto

Il deputato del Partito Democratico Roberto Morassut ha parlato ai microfoni di Radio Cusano Campus, pronunciandosi contro le modalità in cui è stato sgomberato il Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Castelnuovo di Porto (Roma), una delle strutture di accoglienza più grandi d’Italia. Lunedì 22 gennaio, infatti, è arrivata la notizia dal governo che il centro di accoglienza avrebbe dovuto chiudere entro il 31 gennaio. Il giorno dopo è cominciato lo sgombero. La decisione ha significato l’allontanamento di 503 migranti: alcuni saranno spostati in centri di emergenza, altri finiranno per strada. Non saranno infatti reindirizzati coloro che possiedono un permesso di soggiorno, poiché il titolo perde di significato per l’attuazione del decreto sicurezza. Si tratta di circa 150 persone.

Durante la trasmissione “Ho scelto Cusano – Dentro la notizia” condotta da Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano, il deputato dem Roberto Morassut ha commentato la notizia. I conduttori radiofonici gli hanno ricordato che Salvini ha definito lo sgombero “un’operazione di buon senso e buona amministrazione”. Morassut, però, ha detto che “Le espressioni ‘buon governo e buon senso’ lasciano esterrefatti. L’operazione di ieri è stata condotta con modalità veramente indegne di uno Stato di diritto, senza una concertazione con le realtà locali, a partire dalle comunità dei sindaci, dell’associazionismo e del volontariato. E soprattutto sono stati interrotti percorsi di integrazione nei confronti di persone che in parte avevano anche un’occupazione, mandavano i figli a scuola”. Molti dei bambini ospiti del Cara, infatti, frequentavano le scuole locali, e ora non potranno più farlo.

“Una situazione come quella del Cara di Castelnuovo di porto doveva concludersi o essere fortemente ridimensionata, come prevedeva anche il governo Gentiloni, per aprire centri di accoglienza più piccoli ma diffusi sul territorio che fossero in grado di controllare e radiografare il fenomeno dell’immigrazione per tutelare la sicurezza dei cittadini residente, ma anche quella dei migranti. Invece oggi col decreto Salvini si interviene a piedi uniti ignorando il problema, cioè illudendosi che chiudendo i centri di accoglienza il problema si risolva da sé. Invece noi avremo un aumento dell’immigrazione clandestina e già da ieri ci sono decine e decine di persone che stanno vagando per la città”.

Modalità di sgombero “indegne”: la dignità degli immigrati è il prezzo della propaganda

“Per quanto riguarda le modalità con cui si è svolto ieri lo sgombero, non si possono separare le donne dai bambini disintegrando i nuclei familiari, non si può arrivare con l’accetta ignorando che ci sono persone che erano in un percorso di integrazione e stavano faticosamente cercando di conquistare un senso di cittadinanza”, ha aggiunto il deputato. “Tutto questo per un risparmio che si dice verrà riversato sugli italiani. Queste sono le solite chiacchiere che si fanno per illudere le persone che cacciando o schiacciando la vita di centinaia di immigrati si risolva la vita degli italiani. Queste sono bugie, cose di propaganda becera che un ministro dell’interno non dovrebbe permettersi”.

“Viviamo in tempi difficili, nei quali è facile che le persone che hanno un istinto primordiale possano addirittura affermarsi nella vita pubblica. Chi delimita il territorio con gli umori sono le bestie, l’uomo ha un’altra condizione, è un essere pensante e deve farsi carico delle domande e dei problemi. Farsi carico non vuol dire essere buonisti, vuol dire governare e risolvere processi complicati. Il Cara andava ridimensionato e chiuso attraverso una politica, un’azione concertata che programmasse le delocalizzazioni. È mancata qualunque concertazione. Si è andati lì 24 ore dopo l’annuncio, piombando lì come una bomba, per fare spettacolo, perché Salvini vuole fare spettacolo e questo è incompatibile con una comunità civile e con un governo delle cose”.

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