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Sgomberato centro sociale del Lagaccio, manifestazione

 

Lo sgombero era diventato operativo dopo la sentenza del Tar che aveva dato ragione al Comune di Genova per la riappropriazione dello spazio occupato dal 1997.
Il Tar, che pure aveva sottolineato come “l’immobile fosse stato utilizzato per fornire servizi di rilevante interesse sociale ai giovani e alla cittadinanza in generale” aveva riconosciuto il diritto del Comune di Genova a recuperare l’immobile per la scadenza della concessione e il mancato pagamento dei canoni”.
Sul posto presente anche la polizia di Stato con il reparto Mobile e la digos.
Grazie a un tam-tam sui social alcune decine di attivisti stanno dando vita a un presidio per protestare contro lo sgombero del centro sociale Terra di Nessuno, in corso da stamani all’alba al Lagaccio. Chiusi al traffico Ponte degli Acciai e via Napoli. Sul posto polizia locale, polizia di Stato e Reparto mobile.

Un centro di educazione ambientale. Questo il futuro dell’area del centro sociale Terra di Nessuno, sgomberato oggi dalla polizia di Stato e dalla polizia locale di Genova. Ad accennare al progetto il presidente del municipio Centro Est Andrea Carratù. “Portiamo avanti quello che l’amministrazione ha in mente già da tempo per questo spazio ossia realizzare un centro per l’educazione ambientale”, ha detto davanti alla zona oggetto di sgombero, questa mattina. In passato si era sempre parlato della possibilità da parte di Amiu di realizzare un’isola ecologica, di fatto una discarica organizzata con un’attenzione particolare alla differenziata. Quello di un centro di educazione ambientale sarebbe quindi un passo ulteriore.

“Ero disponibile a trasferire il mio domicilio parlamentare che è inviolable per prendere tempo e provare a trattare. Non è stato necessario: ho parlato con i ragazzi e con chi sta gestendo lo sgombero, c’è stata civiltà e correttezza da entrambe le parti, hanno trovato un accordo e non c’è stato bisogno di questo escamotage”. Lo ha detto il senatore di Alternativa c’è Mattia Crucioli che stamani, saputo dello sgombero del centro sociale Terra di Nessuno, si era detto disponoibile a trasfeire il domicilio parlamentare nel centro sociale per bloccare lo sgombero. “Sono contento che ci sia stato rispetto delle reciproche posizioni – ha detto Crucioli -. Mi auguro e chiedo al sindaco di Genova Marco Bucci di fare tutto il possibile perché i luoghi tornino alla collettività il più presto possibile con un progetto civico. Poi chiedo che, democraticamente, venga garantito anche a questi ragazzi uno spazio dove fare attività, concerti e attività politica. Naturalmente pagando un canone, ma che non ci sia ostruzionismo, cacciandoli semplicemenete senza dar loro uno spazio da gestire”.

“Oggi la città si perde un pezzo di storia, di cultura, di pensiero critico, oggi abbiamo perso casa nostra ma ci rivedremo comunque”. A parlare è Luciano Bregoli, tra i fondatori del Terra di Nessuno nel 1994, salito sul tetto del centro sociale questa mattina con l’intenzione di non lasciarlo fino all’ultimo mentre è in corso l’intervento di sgombero da parte della polizia. “Il Tdn è stato un centro sociale inizialmente attivo nel quartiere ma poi siamo diventati un punto di riferimento anche per tutta la città – dice – soprattutto durante il G8”. Parla alle istituzioni che hanno deciso lo sgombero, ma anche ai suoi compagni e ai cittadini: “Hanno le armi e le pistole dalla loro, noi abbiamo solo l’immaginario. Stiamo cercando di trattare l’uscita senza troppi danni. Probabilmente ci permetteranno di portare via noi le nostre attrezzature audio che sono un po’ il patrimonio più prezioso che abbiamo. Ci hanno anche detto che sorvoleranno sulla presenza di qualche pianta aromatica particolare”.Ma “non finisce qua – dichiara Luciano Bregoli – il presidio rimane e ci stiamo organizzando per il futuro, probabilmente già da domani. Proveremo ad andare a trovare il sindaco, fargli una visita, se non ci arrestano prima”.

La Camera del Lavoro di Genova interviene in merito allo sgombero di questa mattina che ha riguardato il centro sociale Terra di Nessuno. “E’ difficile comprendere la tempistica di questa azione muscolare da parte del Comune – commentano dalla Cgil – lo sgombero avviene sulla base di una decisione autonoma del Comune mentre da tempo è in corso un confronto con il coordinamento dei comitati di Oregina Lagaccio e con il sindacato circa l’uso di quella porzione di territorio. Nel corso dei confronti il Comune di Genova, da Piciocchi a Campora a Carratu’, si è sempre impegnato a trovare un’altra collocazione al centro sociale prima di arrivare allo sgombero, quindi l’accelerazione di oggi risulta incomprensibile e non condivisibile”.

“Vorremmo capire tutta questa fretta di intervenire, su quell’area c’era una discussione aperta da tempo e un tavolo di confronto con la giunta, il progetto di un centro di educazione ambientale non lo conosce nessuno”. Cristina Lodi, consigliera comunale del Pd, dalle prime ore di questa mattina è davanti al centro sociale Terra Di Nessuno, sgomberato dalle forze dell’ordine in applicazione di una sentenza del Tar. “La nostra presenza qui – dice – è per monitorare che le persone siano trattate come devono essere trattate nel rispetto dei diritti di tutti ma quello che ci stupisce è la tempistica improvvisa di questo sgombero”.

“Ricordiamo che c’è una sentenza del Tar che prevede che il Comune sia obbligato a procedere con questo sgombero – ha detto l’assessore alla Sicurezza del Comune di Genova Giorgio Viale della Lega -, quindi stiamo facendo qualcosa che ci è stato prescritto dai giudici amministrativi, la situazione è calma e tranquilla come è giusto e deve essere e mi auguro che tutto prosegua senza la necessità di alcuna forma di violenza”.

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