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Serie A, Inzaghi contro Inzaghi: la sfida di famiglia la vince Simone. Lazio sempre più quarta, Bologna in crisi nera

La sconfitta del Bologna complica fortemente la permanenza di Pippo Inzaghi, fischiato anche dai tifosi

Nella romantica sfida del boxing day, si affrontano per la prima volta da avversari in panchina e non sul campo da gioco i fratelli Inzaghi: è di scena Bologna – Lazio. I due allenatori bomber vivono alterne fortune e arrivano alla sfida di Santo Stefano con umori diametralmente opposti. Simone ha ritrovato la sua Lazio e viaggia spedito verso il quarto posto, che proverà a tenersi ben stretto dopo lo scivolone dell’ultima giornata dello scorso campionato. Pippo, invece, vivacchia nella parte bassa della classifica con il suo Bologna, a cui non sembra aver trasmesso il proprio credo tattico. Ma si sa, il fiuto del goal non sempre corrisponde alla bravura nelle scelte tecniche. Peccato però, l’esperienza al Venezia sembrava averlo formato. E la sconfitta per due a zero subita oggi dagli emiliani mette in forte crisi la posizione di super Pippo, la cui panchina traballa più che mai. Strano il destino.

Il match

La Lazio vince senza fatica segnando due reti ad un Bologna spuntato (terza gara senza segnare reti), privo di idee, a tratti impaurito. La Lazio ha saputo gestire il risultato, forte anche dell’ennesimo passo falso del Milan di Gattuso, che permette alla squadra biancoceleste di consolidare la propria posizione in classifica. La partita, tutt’altro che spumeggiante, è stata decisa dalle reti di Luis Felipe e Lulic.

Mentre la Lazio deve fare i conti con l’assenza del bomber Immobile (lo sostituisce con poco successo Caicedo), il Bologna si schiera con una difesa a 5 ordinata che crea problemi e limita il potenziale offensivo laziale. Al 14′ la prima palla goal: tiro dalla distanza Luis Alberto ma un grande intervento di Skorupski evita lo svantaggio. Replica il Bologna al 20′: in velocità Okwonkwo si libera di un uomo al limite dell’area e lascia partire il destro a giro che termina di un soffio a lato del palo della porta di Strakosha. Alla mezzora, la Lazio passa i vantaggio: calcio d’angolo battuto da Luis Alberto verso il cuore dell’area di rigore Luiz Felipe sovrasta Mattiello e con un poderoso stacco di testa segna l’uno a zero. Il goal galvanizza gli ospiti e deprime i padroni di casa che non hanno la forza di reagire. Al 41′ Correa va vicino al raddoppio ma l’ennesima super parata di Skorupski salva i suoi. Inizia la ripresa ma è già evidente che il ritmo della partita sarà blando e ne risentiranno le emozioni. Al 24′ il primo vero tiro in porta della ripresa. Traversone dalla corsia mancina di Lulic per la testa di Milinkovic-Savic che non angola e spedisce la sfera tra le braccia di Skorupski. L’evanescenza del Bologna in avanti suggerisce a Pippo di dare una scossa ai suoi inserendo Destro ma l’inerzia della partita non cambia, anzi.  A chiudere i giochi infatti è il raddoppio laziale al 45′: angolo di Luis Alberto, testa di Luis Felipe e tocco al volo di Lulic che condanna il Bologna al ko e mette in crisi la permanenza di Pippo Inzaghi sulla panchina degli emiliani, usciti tra i fischi impietosi e la feroce contestazione del Dall’Ara.

Il Bologna è sempre più terzultimo a 13 punti.

Il destino, dicevamo. Sembra che le gerarchie tra i due fratelli Inzaghi si siano drasticamente ribaltate. Entrambi attaccanti, entrambi prolifici ma diverso è il numero di trofei vinti. Mentre Super Pippo dalla sua può vantare mondiali, scudetti e Champions League, Simone, il più piccolo degli Inzaghi, si sta rifacendo adesso come allenatore, tra i migliori del nostro campionato con numerose offerte dalle big italiane e estere.

La delusione di Pippo Inzaghi

«Stavamo contenendo e rischiando poco, poi abbiamo preso gol su calcio da fermo e nelle ripartenze abbiamo sempre fatto la scelta sbagliata. In avanti non abbiamo creato abbastanza per pareggiare la partita, ho provato ad inserire tutti gli attaccanti a disposizione ma la Lazio non ci ha concesso nulla». Così Pippo Inzaghi si è espresso dopo i 90 minuti contro la Lazio. «Loro sono una squadra a tratti straripante, che si è permessa di tenere in panchina Immobile e Parolo, e penetrare fra le loro maglie difensive non è stato semplice. I tifosi hanno ragione di lamentarsi, la squadra non sta andando bene e non so cosa avrebbero potuto fare di diverso, meritano ben di più di quanto stiamo dando loro. Continuare a lavorare duro è l’unica possibilità, rimango convinto che ne usciremo».

La festa dell’allenatore della Lazio

«Abbiamo vinto una gara molto importante per la nostra classifica. Il Bologna è salito di tono ma abbiamo dato continuità a quanto di buono messo in mostra nel precedente turno di campionato contro il Cagliari. Mancano tante gare al termine del campionato, non dobbiamo guardare la classifica, ma soltanto le nostre certezze. Manca solo l’ultimo sforzo con il Torino prima di arrivare alle vacanze, avremo pochi giorni per preparare l’incontro e dovremo concentrarci da subito sui granata. Dopo Bergamo avevo detto ai ragazzi che ero convinto che saremmo ripartiti, per la prima volta avevamo sofferto poco pur perdendo. Al di là dei moduli, contano l’interpretazione, la motivazione ed è sempre il gruppo a fare la differenza. Per arrivare in fondo c’è bisogno di un gruppo compatto ed unito come quello che ho a disposizione, che rispetta sempre ogni scelta del proprio allenatore: la mia squadra è molto matura e non si doveva abbattere quando veniva criticata», così Simone Inzaghi, allenatore dei biancocelesti, al termine della sfida.

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