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Sequestrata la nave migranti Aquarius: “Scaricò rifiuti pericolosi anche a Palermo”

La nave che arrivò con i migranti a bordo era coinvolta in un traffico illecito di rifiuti

 

La Procura di Catania ha sentenziato il sequestro della nave Aquarius e aperto un’indagine a carico di Medici senza Frontiere per traffico di rifiuti. L’inchiesta, chiamata “Borderless”, vede 24 indagati che, secondo la Procura, avrebbero “sistematicamente condiviso, pianificato ed eseguito un progetto delittuoso di illegale smaltimento di un ingente quantitativo di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non, derivanti dalle attivita di soccorso dei migranti a bordo delle navi ONG Vos Pprudence (da marzo 2017 a luglio 2017) e Aquarius (dal gennaio 2017 al maggio 2018) e conferiti in modo indifferenziato, unitamente ai rifiuti solidi urbani, in occasione di scali tecnici e sbarco di migranti nei porti di Palermo, Catania, Augusta, Pozzallo, Trapani e Messina, nonche in altri porti italiani” come si legge in un comunicato.
Si tratta, più nello specifico, di persone del centro operativo di Msf in Belgio per la “Missione Italia e del centro operativo Msf di Amsterdam. Tra di loro, anche il comandante della nave.

Aquarius era arrivata nell’ottobre del 2017, con 600 migranti a bordo, e avrebbe scaricato nei porti 24 tonnellate di rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sanitari e non, in maniera indifferenziata, come se fossero rifiuti urbani. L’indagine, coordinata dalla Procura di Catania, è stata condotta dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia e ha portato al sequestro della nave e di 460mila euro.

Il Ministro Matteo Salvini, venuto a conoscenza della vicenda, ha twittato: “Ho fatto bene a bloccare le navi delle Ong, ho fermato non solo il traffico di immigrati ma da quanto emerge anche quello di rifiuti. #portichiusi”.

 

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