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Sei cattive ragazze: “Tutti a protestare in Campidoglio”

Sei cattive ragazze dice no ai disservizi di Roma Cpaitale. Per questo motivo, invita tutti al sit-in che ha organizzato sabato mattina alle 10:30.

I cittaidni sono stufi di una città che non funziona e di doverne pagare il prezzo. Per questo motivo, Sei cattive ragazze ha organizzato un sit-in sabato 26 ottobre sotto la statua di Marco Aurelio.

“Questo è l’appello delle 6 “cattive ragazze” che hanno organizzato la manifestazione di sabato in piazza del Campidoglio alle 10.30. Venite numerosi, convincete parenti e amici. È un appuntamento da non perdere perché dopo 28 mesi di giunta Raggi questa è la prima occasione per i cittadini romani esasperati dal progressivo imbarbarimento della città di dire che non sono d’accordo, che non è vero niente che siamo solo dei brontoloni che tutto va bene, che sono stufi di sentirsi ripetere che tutta la colpa è delle amministrazioni precedenti.

La verità è che ogni giorno di più i romani devono vedersela con le corse degli autobus cancellate, con i cassonetti che strabordano, con le buche nelle strade, con gli alberi che cadono e che vengono abbattuti, con i parchi incolti. I nostri figli rischiano a gennaio di restare senza pasti a scuola perché non sono riusciti a fare il bando per l’appalto alle mense. I nostri figli non hanno potuto giocare nei cortili delle scuole perché per mesi dopo la nevicata nessuno ha rimosso i rami caduti. I pedoni muoiono perché nessuno ridipinge le strisce pedonali.

Sono le ultime ore utili alla preparazione del sit-in di sabato. Siamo salite sulla piazza (appuntamento sotto il Marco Aurelio) per fare i sopralluoghi con i volontari. Sono decine le persone che hanno deciso di darci una mano. I nostri telefoni bollono. Le nostre case sono ridotte a campi di battaglia, invase dagli striscioni, dai cartelli, dai gadget preparati dal “gruppo creativo” che sta dando il meglio di sé. Metri e metri di reti arancioni sono state trasformate in spillette e accessori da distribuire.

La rete arancione che avvolge qualunque magagna, qualunque buca, qualunque cosa pericolante è ormai il simbolo del precario stabilizzato, rappresenta l’immobilismo dell’amministrazione comunale. Si corre in motorino e bicicletta si distribuiscono le magliette con la scritta #romadicebasta da vendere.”

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