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Scontri a Genova, oggi in 2 a processo

 

Il processo per direttissima a carico dei due antagonisti sottoposti a fermo di polizia giudiziaria ieri durante gli scontri di piazza avvenuti a Genova tra antifascisti e polizia durante il comizio di CasaPound dovrebbe celebrarsi dopo le 11 in tribunale. I due sono accusati di lancio pericoloso di oggetti e resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Al momento, al presidio degli antagonisti annunciato ieri sera davanti a Palazzo di Giustizia, partecipano una trentina di persone.

Il processo per direttissima ai due genovesi arrestati ieri durante gli scontri di piazza a Genova, uno di 51 anni e l’altro di 32 anni, potrebbe slittare in tarda mattinata o al pomeriggio. Intanto sono stati meglio precisati i capi di accusa: i reati ipotizzati sono resistenza e lesioni a pubblico ufficiale in concorso, in particolare per aver dato un pugno in faccia a un dirigente di polizia che tentava la mediazione prima che i manifestanti tentassero di sfondare il blocco che chiudeva l’accesso a via Marsala, dove era in svolgimento il comizio di CasaPound.

La procura di Genova aprirà due fascicoli sui fatti di ieri al momento entrambi contro ignoti: uno per resistenza, danneggiamento e lancio di oggetti pericolosi per i manifestanti che si sono scontrati con la polizia e l’altro contro il gruppo di poliziotti del Reparto Mobile che ha picchiato il giornalista di Repubblica Stefano Origone rompendogli due dita, una costola e provocandogli altre lesioni. Le ipotesi di reato sono lesioni aggravate dall’uso dell’arma, cioè il manganello, e dalla gravità delle lesioni.

“E’ assurdo che accadano fatti del genere. Il giornalista Origone era in piazza a svolgere il suo lavoro di cronista in modo pacifico e non so come possa essere stato scambiato per un facinoroso”, ha detto il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi che questa mattina ha telefonato al giornalista di Repubblica ferito durante gli scontri tra antagonisti e polizia durante il comizio di Casapound. “Esprimo la mia più forte solidarietà – ha detto Cozzi – e il rammarico forte perché è inconcepibile quanto successo”.

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