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Scatta il blitz GdF per la bancarotta di Ferrovie Sud Est

Undici le persone arrestate. Sequestri e perquisizioni

BARI – Nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Bari sul crac da 230 milioni delle Ferrovie Sud Est, la Guardia di Finanza ha arrestato undici persone. Una di queste è l’ex amministratore unico delle Ferrovie Sud Est, Luigi Fiorillo. In totale sono ventinove le persone indagate dal pool della Procura di Bari. Questo è composto dal procuratore aggiunto Roberto Rossi e dai pm Bruna Manganelli, Luciana Silvestris e Francesco Bretone. I militari hanno indagato su un presunto sistema di dissipazione del patrimonio pubblico appartenente alle Fse.

Le accuse contestate sono di bancarotta fraudolenta documentale, societaria e patrimoniale. I fatti oggetto di indagine si riferiscono agli anni tra il 2001 e il 2015. I provvedimenti restrittivi, le perquisizioni e i sequestri sono stati effettuati a Bari, Roma, Bologna, Lecce e Maglie. La Guardia di finanza ha eseguito sequestri preventivi fino al valore di circa 90 milioni di euro.

L’ex amministratore unico di Fse, Luigi Fiorillo, avrebbe frequentato lussuosi ristoranti e sale da the, ponendo le relative spese a carico della società. Tra gli acquisti anche una bottiglia di vino da 2600 euro comprata nel giugno 2009 da un’enoteca di Roma. Fiorillo, inoltre, per anni si è fatto rimborsare 14mila euro al mese per l’autista personale, anche se la società era dotata di un proprio autista. Sull’inchiesta è intervenuto anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che esprime “soddisfazione” per il lavoro dei magistrati.

Ecco le sue parole:

“Come è noto la ferrovia Sud Est attraversa buona parte della Puglia e serve un bacino di centinaia di migliaia di persone che usano treni e bus per i loro spostamenti di studio o di lavoro. Ma in questi ultimi anni abbiamo assistito a una progressiva spoliazione e depauperamento dell’azienda, che fino all’intervento dei commissari straordinari prima e di Ferrovie dello Stato per la gestione poi non riusciva a garantire i servizi minimi in sicurezza.

Ora la Magistratura sta facendo chiarezza su quegli anni bui, durante i quali in pochi si sono arricchiti e in molti non sono riusciti ad andare a scuola, all’università, al lavoro o semplicemente nei luoghi di vacanza, forse anche perché gli amministratori pensavano a costituirsi cospicui e illeciti patrimoni personali invece di far funzionare treni e bus. Completeremo quindi la bonifica della società e consegneremo ai pugliesi linee rinnovate e sicure, contraddistinte dalla capillarità che è propria delle antiche Sud-Est”.

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