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Scarpe realizzate con fondi di caffè, l’ultima invenzione all’insegna della moda sostenibile

Rens, l’ultima novità nel campo della moda sostenibile sono le scarpe impermeabili realizzate con fondi di caffè e plastica.

Ogni giorno nel mondo si bevono 2 miliardi di tazze di caffè. Un’abitudine irrinunciabile, a ogni ora del giorno, ma sono in pochi a chiedersi che fine fanno i fondi di caffè dai quali si spreme la bevanda del buongiorno. Le idee per riutilizzare i fondi del caffè in polvere sono tantissime: dalla sofisticata soluzione dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, che con gli scarti del caffè ha realizzato una spugna che assorbe i metalli pesanti nell’acqua, alle più casalinghe trovate che vedono gli scarti della Moka riutilizzati per scrostare le pentole, catturare gli odori del frigo, o addirittura tingere i tessuti. Qualche giorno fa è comparso un articolo sul sito del World Economic Forum in cui si parla di un’altra invenzione, una formula che permette di riutilizzare i fondi di caffè per creare delle scarpe impermeabili.

Le menti del progetto sono Son Chu e Jesse Tran, due imprenditori di Helsinki, che hanno lanciato l’idea delle prime “Coffee sneakers”, scarpe da ginnastica fatte con i fondi del caffè. Si chiamano Rens, sono eleganti, sostenibili, traspiranti, innovative, impermeabili, antibatteriche e anti-odore. Un paio di Rens pesa intorno ai 460 grammi, 300 dei quali sono realizzati dai fondi di caffè. Il tessuto è realizzato da una particolare formula che unisce gli scarti del caffè alla plastica riciclata da sei bottigliette, per un risultato che riesce a coniugare stile e sostenibilità. “Alla RENS stiamo costruendo una nuova generazione di calzature realizzate con le tecnologie e i materiali sostenibili più avanzati al mondo. Come tutti quelli che vivono nell’era della moda usa-e-getta, anche noi siamo frustrati dalla folle quantità di rifiuti prodotti dall’industria della moda. Crediamo che combinando materiali sostenibili con tecnologia e stile, possiamo creare le migliori sneaker al mondo, senza sprecare risorse preziose da Madre Natura”, spiega l’azienda.

Servirebbe in tutti i paesi un ministro dell’Economia Circolare, in tutte le aziende di moda un responsabile per la sostenibilità. “L’economia circolare è sulla bocca di tutti, ma dietro questa bella etichetta si nasconde il sogno impossibile dell’industria che la circolarità possa risolvere il problema di un consumo eccessivo di risorse”, diceva Chiara Campione, Senior Corporate Strategist di Greenpeace Italia durante la settimana della Moda di Milano nel 2017. Si parla sempre di più di tecnologie e formule innovative che permettono di creare scarpe da ginnastica con tessuti fatti dalla plastica riciclata pescata negli oceani, o di riutilizzare vecchie fibre di tessuto per farne dei capi nuovi di zecca, e adesso anche di creare scarpe dai fondi di caffè. La nostra epoca sarà ricordata dai posteri come quella dell’emergenza climatica, e solo loro sapranno come andrà a finire. Oggi leggiamo di isole di plastica, di particelle negli animali che mangiamo, di riscaldamento globale, di emergenza rifiuti. Tutti temi che pressano le coscienze e urlano agli ingegni votati alla sostenibilità. Riutilizzare, riciclare, reinventare sono le parole chiave del nostro decennio, e si ritagliano sempre più spazio nelle agende degli inventori. Ora devono solo conquistare la popolarità di massa, e potremo cominciare a fare la differenza davvero.

 

Di A.C.

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