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Scandalo Asl, continuano le sospensioni

Continua il pugno duro della Asl di Viterbo nei confronti dei dipendenti accusati di assenteismo e truffa ai danni dello stato. Ad essere colpito dalla sanzione disciplinare stavolta è Massimo Gavelli. Per lui, come è stato per tanti altri suoi colleghi nella sua stessa situazione, arriva la sospensione dal lavoro senza retribuzione per la durata di 6 mesi.

Da quando è scoppiato lo scandalo che ha colpito il reparto di immunologia e centro trasfusionale dell’ospedale Belcolle con ben 23 indagati tra dirigenti, medici, infermieri, tecnici di laboratorio e ausiliari, a seguito delle indagini della guardia di finanza ordinate dalla procura di Viterbo e concluse a fine gennaio, la dirigenza ospedaliera del capoluogo della Tuscia si è subito attivata per punire il cattivo e criminoso comportamento dei dipendenti incriminati.

I provvedimenti più duri hanno riguardato, nell’immediato, il licenziamento, per ordine diretto della Procura, di Stefania Gemini, infermiera e responsabile della segreteria di reparto, poco dopo, il licenziamento in tronco di Tiziana Riscaldati, dirigente di reparto, e delle dottoresse Laura Taschinie Maria Rita Guerrini.

Le sospensioni senza retribuzione, che variano da 1 mese di assenza forzata dal lavoro a un massimo di 6 mesi, hanno invece colpito un totale di 16 dipendenti tra medici, infermieri e ausiliari.

Sono solamente due i dipendenti che sono stati invece prosciolti.

Intanto la Asl di Viterbo sta provvedendo, a salvaguardia dei pazienti dell’ospedale Belcolle, a garantire la continuità medica e assistenziale del reparto in questione. Oltre a diluire nel tempo le numerose sospensioni, la dirigenza medica del capoluogo si sta occupando della sostituzione del personale cominciando a firmare nuove assunzioni in modo tale da rimpolpare il reparto ed evitare crisi di gestione dello stesso.

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