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Salute: Riccardi, 118 esperienza da difendere e da implementare

Palmanova, 25 mar – “Un ringraziamento agli operatori del 118,
protagonisti di questi 30 anni che hanno garantito, e continuano
a farlo, le prospettive di salute alle persone. È una storia
importante del Paese che in questa regione è stata immaginata
qualche anno prima. È un’esperienza di successo: dobbiamo farne
tesoro, difenderla, superando richiami nostalgici, ed evolverla
ancora a beneficio dei cittadini”.
Lo ha detto il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli
Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, oggi a Palmanova in occasione
della celebrazione del trentennale del servizio di emergenza
territoriale 118, istituito il 27 marzo 1992 con decreto del
Presidente della Repubblica. Con Riccardi anche il direttore
centrale regionale della Salute, Gianna Zamaro, della Sores Amato
De Monte, Maurizio Andreatti di Arcs e il responsabile
infermieristico Federico Nadalin.
“Il futuro del 118 – ha indicato Riccardi – è anche
nell’implementazione delle tecnologie comunicative di intervento
e nei grandi investimenti nel capitale umano consentendo, ad
esempio, agli operatori di prestare la propria professionalità
ruotando all’interno dell’emergenza-urgenza in quello che è un
sistema unico regionale che oggi offre competenza ed efficienza”.
Lo sforzo da perseguire per migliorare il livello di prestazioni
già elevato, come è emerso in conferenza stampa, è anche quello
di attivare un servizio di formazione e informazione ai cittadini
sulle modalità di attivazione del sistema di soccorso,
fondamentale per accelerare l’invio dei mezzi e per capire le
necessità di chi richiede il servizio.
Sui numeri si è soffermato De Monte che ha ricordato come il
sistema di emergenza territoriale nella nostra regione si basi
sull’impiego di 51 ambulanze operative in orario diurno e di 35
in notturno con 7 automediche e l’elisoccorso operativo sulle 24
ore. Un sistema che coinvolge 900 professionisti tra autisti,
volontari, infermieri e medici. Mezzi che sono mossi dalla
centrale operativa unica regionale Sores che nel 2021 ha gestito
131.000 missioni di soccorso effettuate a fronte di circa 600.000
chiamate, 1.600 al giorno.
Sul totale delle missioni, 1.200 sono state per arresto cardiaco
e 250 per parto imminente. Su queste casistiche, oggi, nella sala
ovale della Protezione civile regionale sono state portate le
positive testimonianze di un padre, sopravvissuto ad un arresto
cardiaco grazie all’arrivo immediato dell’ambulanza e alla
preparazione del figlio educato alle manovre rianimatorie, e di
un marito che è riuscito a far partorire la moglie guidato
telefonicamente, passo dopo passo, dall’operatore.
“Questi numeri sono la dimostrazione concreta della dimensione
del lavoro e dell’impegno profuso dai professionisti” ha
commentato Riccardi sottolineando il dato delle telefonate
improprie: “270.000 chiamate pari al 43% del totale sono
improprie, questo evidenzia la capacità di filtrare i flussi e dà
un profilo di efficienza che garantisce la corretta presa in
carico. La vita delle persone dipende anche da questo”.
Nel suo intervento il vicegovernatore ha posto l’attenzione anche
sul tema della prevenzione che “deve trovare alleanze nella
società a partire dalle scuole, nelle quali riscoprire lo studio
dell’educazione civica” e sulla formazione “ci sono manovre
salvavita che possono essere insegnate anche alla popolazione. La
prevenzione – ha aggiunto – determina anche l’appropriatezza e la
sostenibilità del sistema, su questo dobbiamo insistere”.
Zamaro ha raccontato, infine, l’evoluzione del pre-118 e la sua
esperienza nell’ambito Giuliano-Isontino con l’unità medica di
emergenza e l’avvio di un soccorso organizzato.
ARC/LP/ma

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