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Roma: tra le ribellioni degli studenti sul rientro in sicurezza nelle scuole

Lunedì di protesta per le scuole di Roma. Tra mobilitazioni in piazza, lezioni alternative all’aperto e sciopero della dad, la didattica a distanza attivata per le classi in concomitanza con la seconda ondata di coronavirus, studenti e docenti continuano ad alzare le voce contro istituzioni locali e governative. Gli istituti superiori ripartono il 18 gennaio, come da ordinanza regionale, una settimana dopo l’11, data inizialmente prevista per il rientro. Ma lo slittamento non basta a placare gli animi. Così come è stato organizzato, il rientro in classe preoccupa e scatena le proteste.

Non piacciono i doppi orari di ingresso fissati dalla Prefettura, né agli alunni né ai docenti. Perché “nonostante siano finalizzati all’alleggerimento del trasporto pubblico locale, condannerebbero gli studenti e le studentesse a una necessaria rivoluzione della quotidianità” scrivono gli studenti del liceo Virgilio di Roma in una lettera poi sottoscritta dalla quasi totalità dei licei romani. Sei pagine dirette alla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina dove si citano anche i trasporti. Fronte sul quale, è l’accusa, “non si è riscontrato alcun tipo di passo avanti”.

Anche il liceo Tasso, si legge in una nota del collettivo politico, “ha scelto di opporsi a una “scuola” che si protrae per sette ore al giorno (fino alle 17), una “scuola” che ci priva del tempo necessario per studiare e svolgere attività di ogni genere, essenziali a rendere varia la giornata e la vita di uno studente”. Poi ancora, “il sistema dei mezzi pubblici non è pronto a supportare il trasporto dell’utenza scolastica e inoltre le scuole non sono attrezzate per garantire il consumo di un pasto senza l’esposizione ad un eventuale contagio”.

“Inclusione nei processi decisionali, potenziamento mirato del trasporto pubblico, orari di ingresso e di uscita compatibili con le esigenze degli studenti, distanziamento sufficiente durante l’intervallo e i pasti, chiarezza su come si svolgerà l’esame di maturità, margini di autonomia per affrontare le necessità specifiche dei singoli istituti”. Sono le richieste degli studenti del liceo Pasteur, tra i tanti istituti in protesta questa mattina. Manifesteranno davanti all’istituto e attraverso i social, a partire dalle 8.

“Oltre a scioperare, con grande impegno, abbiamo deciso di creare qualcosa di più grande, di non restare fermi. Per questo abbiamo organizzato la Didattica Alternativa Diffusa (attività culturali, corsi, dibattiti) nelle piazze di Garbatella” tuonano ragazze e ragazzi del Socrate, liceo classico e scientifico di via Padre Semeria.

Insomma, per la mobilitazione di questa mattina è tutto pronto. Ci sono scuole dove verranno organizzate delle lezioni in presenza negli spazi all’aperto, altre dove né docenti né studenti si collegheranno su internet per le classi on line. Mentre alle 11 è previsto un presidio sotto al Ministero dell’Istruzione di viale Trastevere e un altro parallelo in Prefettura. La richiesta è chiara: un rientro in aula in sicurezza.

 
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