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Roma sommersa da montagne di spazzatura e invasa da topi e gabbiani. Decine di esposti dei cittadini

Le festività hanno messo a dura prova la città, già bastonata dall’incendio al Tmb Salario

 

Tutti gli sforzi della Sindaca Raggi e dell’Ama sono valsi a poco per l’emergenza rifiuti della Capitale. In questi giorni di festa decine di quartieri sono sommersi dalla spazzatura, nonostante Ama abbia messo in campo 2.000 dipendenti, e l’impianto di trattamento di Rocca Cencia sia rimasto aperto di notte. Oltre all’evidente disagio per le strade stracolme di immondizia, ad aggravare la situazione sono sopraggiunti interi stormi di gabbiani in cerca di cibo che volano sui cassonetti, oltre a gruppi di topi che girano intorno ai sacchi stracolmi.

La Procura ha collezionato decine di esposti arrivati da cittadini, politici e comitati di quartiere. L’ultimo da Tor Pignattara, che denuncia la situazione di degrado nelle strade che va avanti da due anni, allegando centinaia di foto di secchioni stracolmi, sacchetti in strada, blatte e ratti.

Un altro grave “effetto collaterale” di questa emergenza arriva dai tantissimi secchioni dati alle fiamme, con il conseguente rischio per la qualità dell’aria e quindi per la salute. Il Pm, Carlo Villani, ha aperto un fascicolo ipotizzando il reato di getto pericoloso di cose, che punisce chiunque «getti o versi, in un luogo di pubblico transito, o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone», oppure «provochi emissioni di gas, di vapori o di fumo, atti a cagionare tali effetti».

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