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Roma- problemi con lo smaltimento rifiuti: la capitale si appoggerà ad altre tre regioni italiane

rifiuti di Roma in altre tre regioni e all’estero. Si fa pesante la non autosufficienza della Capitale che, incapace di trattare e smaltire i suoi scarti all’interno del proprio territorio, dopo la chiusura della discarica di Roccasecca, dovrà ancora rivolgersi altrove per evitare il collasso dell’intero sistema. Vale a dire strade invase dall’immondizia. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha firmato una nuova ordinanza “al fine di evitare l’interruzione del pubblico servizio di gestione dei rifiuti”. 

Gli accordi

Dopo l’accordo con l’Abruzzo, per i prossimi sette mesi 13.500 tonnellate di rifiuti raccolte da Ama viaggeranno verso la Toscana tra Massa Carrara (8.700 tonnellate per l’impianto della società Cermec spa); Livorno (2.200 tonnellate per l’impianto della società Scapigliato srl) e Pisa (2.600 tonnellate per l’impianto della società Belvedere spa).

Anche l’Emilia Romagna in soccorso di Roma: i due Tmb di Malagrotta, quelli di proprietà di E.Giovi e gestiti da un commissario, potranno smaltire gli scarti prodotti nell’impianto Sogliano Ambiente spa nella provincia di Forlì-Cesena.

Gli operatori delle province di Frosinone e Latina saranno invece autorizzati a servirsi delle discariche di Ecologia Viterbo e Mad di Civitavecchia fino al 30 giugno con la stessa tariffa prevista per quella di Roccasecca “al fine di assicurare la gestione dei due Ato provinciali” – ha sottolineato Massimiliano Valeriani, assessore della Regione Lazio al Ciclo dei rifiuti. Tutti gli impianti presenti sul territorio regionale, inoltre, dovranno inviare alla Regione report giornalieri sui quantitativi di rifiuti lavorati, mentre l’Arpa Lazio verificherà il rispetto di tutte le prescrizioni contenute nell’ordinanza.

La nuova ordinanza della Regione Lazio detta tempi serrati a Comune ed Ama che, entro il 15 maggio, dovranno stipulare ulteriori accordi con operatori del settore presenti nelle altre regioni italiane, sempre per far fronte alla mancata autosufficienza impiantistica. Lo stesso per il conferimento dei rifiuti anche in impianti esteri. “

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