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Roma: operai di Pomigliano protestano su un tetto

Due operai di Pomigliano d’Arco si sono arrampicati su un tetto per protestare contro il loro licenziamento.

Nel 2014, i  due operai avevano inscenato il macabro sucidio di Sergio Marchionne, davanti ai cancelli dello stabilimento dell’azienda. Una decisione che non è stata molto apprezzata. Tent’è vero che sono stati licenziati.

Agli operai però non è andata giù. Per questo motivo, uno dei due manifestanti, aveva minacciato di darsi fuoco davanti alla casa dle ministro del Lavoro Luigi Di Maio.

Oggi gli operai si sono arrampicati su un tetto nel centro di Roma e hanno calato uno striscione che recita: “Fiat, Di Maio tu dove stai?”.

Mignano, uno degli operai coinvolti, ha dichiarato: “Il ministro era venuto anche a trovarmi in ospedale a Nola, ma sono 5 mesi che non abbiamo notizie sulla nostra situazione. Ci hanno licenziato per la nostra ironia macabra e non per il lavoro in fabbrica.

Siamo senza stipendio da 5 mesi, abbiamo tutti dei figli, c’è chi paga 500 euro di pigione. Non esiste che ci spostiamo da qui. Domani mattina dovrei dire a mia figlia che non ho un euro per mandarla a scuola, che suo padre è un codardo e che ha finito di lottare? Noi siamo dei poveri e questo è uno stato bugiardo.”

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