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Roma, maxi risarcimento da mezzo milione di euro per una bimba di 4 anni caduta in un residence comunale e rimasta invalida

Dopo 11 anni i giudici hanno stabilito il risarcimento

 

 

11 anni dopo arriva il risarcimento da mezzo milione di euro per una bimba, che allora aveva 4 anni, caduta in un residence del comune di Roma. La piccola è rimasta invalida dopo l’incidente nella struttura dove la sua famiglia era in assistenza alloggiativa. I fatti risalgono al 2006 e il giudice ha stabilito che oltre ad essere pericoloso, il residence di via Tagliaferri era anche oneroso. Infatti come si legge nella sentenza: «Per ogni famiglia si pagava come una casa di 150 metri quadri in Prati».

La bimba cadde da una scala di raccordo tra due livelli dello stesso appartamento riportando gravi ferite che l’hanno resa invalida. Per questo motivo, dopo 11 anni di supplizi giudiziari,  la Corte d’Appello civile di Roma ha condannato Roma Capitale e la ditta costruttrice a risarcire la piccola, difesa dall’avvocato Maria Chiara Aniballi, per un importo complessivo di 366 mila euro che con gli interessi legali maturati arriva quasi a mezzo milione di euro.

«Nelle motivazioni – fa sapere il legale della piccola – i giudici affermano che l’amministrazione comunale non avrebbe dovuto prendere in locazione e destinare ad alloggio di famiglie in difficoltà economica il residence sulla Cassia, perchè pericoloso, in quanto destinato a diverso uso (turistico) e privo del certificato di agibilità, sborsando un canone che, comprensivo degli oneri accessori, arrivava a un milione e ottocentomila euro annui. Praticamente lo stesso costo di un appartamento di 150 metri quadri in Prati, per ogni famiglia». La Corte, inoltre, ha «affermato che Comune e costruttore erano entrambi pienamente consapevoli – aggiunge l’avvocato Aniballi – della pericolosità della struttura, dove le camere da letto erano collocate al piano superiore degli appartamentini, nonostante si trattasse di ‘soffitta non abitabile».

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