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Roma- la fine del lockdown continua a portare morti, questa volta per incidenti stradali

Tre morti in tre giorni a Roma per incidenti stradali. Con la fine del lockdown ed il ritorno a lavoro di molti cittadini torna a salire l’amaro bollettino dei morti sulle strade dell’Urbe. Un’impennata che ha visto due persone perdere la vita nell’arco di poche ore nella giornata di mercoledì 20 maggio, a cui si deve sommare un terzo decesso avvenuto lunedì mattina.

L’ultima tragedia stradale è avvenuta poco dopo le 21:00 di ieri sera quando un pedone di 60 anni è stato investito ed ucciso mentre si trovava su viale Regina Elena, nella zona del Policlinico Umberto I al Nomentano. A perdere la vita un cittadino tunisino di 60 anni, travolto da un’Alfa Romeo Mito mentre si trovava a bordo strada. Alla guida dell’auto un uomo di 76 anni, fermatosi a prestare i primi soccorsi prima dell’arrivo del 118 e della Polizia Locale di Roma Capitale.

Un investimento mortale arrivato poche ore dopo un altro incidente con esito tragico. A perdere la vita dopo aver perso il controllo della propria vettura ed essere finito contro un lampione della luce Roberto Nardi, 66enne romano. Il sinistro intorno alle 17:00 del 20 maggio in via Alberto Ascari, zona Roma 70. Qui il conducente della Nissan Qashqai ha terminato la propria corsa contro un palo dell’illuminazione pubblica. Arrivati sul posto i soccorritori non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.

Come se non bastasse ad aprire l’amaro bollettino degli incidenti con esito mortale post lockdown un altro automobilista, un 75enne, deceduto in segutio ad un sinistro mentre viaggiava a bordo della sua auto poco prima delle 8:00 di lunedì 18 maggio sul Grande Raccordo Anulare, altezza uscita Boccea.

I Dati

Nella capitale dove nel periodo compreso tra il 20 febbraio ed il 31 marzo 2020 si era registrato un meno 9,4 % di morti rispetto alla media dei precedenti cinque anni (3757 quest’anno contro 4121 di media dell’ultimo quinquennio), con il trend destinato inevitabilmente a cresce con la ripresa delle attività della fase 2 bis.

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