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Roma: il piano del Viminale sulla sicurezza non funziona

I commissariati di Roma sono con l’acqua alla gola: manca il personale, soprattutto in periferia.

La situazione dei commisariati a Roma in questo momento è molto difficile. Il 26 ottobre arrivarenno in Questura 126 nuovi agenti. Tuttavia, considerando gli 80 che se ne andranno, non si tratta di buone notizie.

Il Viminale prevede l’aumento effettivo di 75 agenti. Per quanto riguarda invece la polizia postale, stradale e ferroviaria,  arriveranno meno di 50 agenti.

Secondo quanto risulta a Silp Cgil, gli agenti a Roma sono 3450. In altre parole, ne mancano 1600, ocnforntando con la mappa dell’organico che ha il Viminale.

Per non parlare dei 500 per la polizia stradale, ferroviaria e postale.

Antonio Patitucci segretario generale Silp Cgil Roma e Lazio ha spiegato che: “Negli ultimi anni il numero degli agenti a Roma è calato del 30% ma sono aumentati i rischi legati a infiltrazioni mafiose. Le situazioni più a rischio sono a San Basilio, Tor Bella Monaca, Prenestino, Primavalle, ma anche San Lorenzo e Montesacro. Ad esempio, a Monteverde ci sono solo 3 agenti che devono fare attività amministrativa e indagini esterne, fondamentali per controllare il territorio da infiltrazioni dei clan nelle attività commerciali.

In tutta Roma ci sono solo 5 o 6 operatori che fanno indagini patrimoniali necessarie per aggredire la ricchezza accumulata dai clan mafiosi ne servono almeno 30 e anche in questo caso il piano del Viminale è insufficiente.

Gli annunci del governo finora si sono rivelati infondati, il piano così è un bluff chiediamo al ministro Salvini di dare risorse concrete per evitare che la criminalità e i clan aumentino la loro egemonia sulla capitale”.

 

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