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Roma: come salvare le botteghe storiche

Roma è ricca di botteghe storiche che, con il tempo, fanno fatica ad andare avanti come un tempo. Come si possono salvare?

Semplice, con più tutele e meno vincoli. Giulio Anticoli, il presidente dell’Associazione botteghe storiche di Roma , ha spiegato che: “Negli ultimi 10 anni solo nel centro storico il numero degli artigiani è sceso da 5mila a meno di 2mila. Ce ne sono almeno altre 700 che non si vogliono iscrivere per non essere imbrigliate nei vincoli”.

Livio Ricciardelli, consigliere municipale dem, ha dichiarato che: “Stiamo lavorando vogliamo superare il criterio in vigore, secondo cui, quando si fa domanda per ottenere il riconoscimento di bottega storica, il Comune chiede previamente il parere al padrone delle mura, che in genere lo nega”.

Ma non è questo l’unico problema. Ad esempio, l’estetica delle insegne. “Adesso, quando la licenza di una bottega storica passa di padre in figlio, il figlio è obbligato ad adeguare le insegne e le stigliature alle normative vigenti: le insegne debbono stare entro i sesti dell’uscio e devono avere un’altezza massima di 30 centimetri. Così ne viene stravolta la storicità questa norma va superata. E vanno applicati gli sgravi sulle imposte su rifiuti, ombra, insegne”.

 

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