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Roma: addio per sempre strisce bianche

Negli scorsi mesi è stato il leit motiv che ha tartassato i romani, adesso sembra che diventerà realtà: addio strisce bianche.

No, purtroppo non è più una “minaccia”. Dal 2019 non solo ci saranno solo le strisce blu, ma aumenteranno anche il prezzo. Alla fine la giunta pentastellata sembra averla avuta vinta. Analizziamo come intendono introdurre questa misura e sulla base di quali dati ritengono che i romani possano accettare il cambiamento.

La situazione attuale

Attualmente, dati alla mano, ci sono 74.625 stalli a pagamento in tutta la città. In base alla zona in cui si trovano, ci sono piani tariffari diversi. Il minimo è 1 euro per ogni ora di sosta, fino ad 1,20 euro ogni ora, qualora si decida di parcheggiare in centro. Ergo dentro alla zona Ztl. Non solo, se si parcheggia per otto ore, un normale orario lavorativo, c’è una riduzione che porta ad un totale di 4 euro. Inoltre, è possibile acquistare degli abbonamenti mensili da 70 euro. Il parcheggio sulle strisce blu si paga tutti i gironi tranne la domenica e i festivi. Se però si è particolarmente fortunati, in alcune zone ci sono i parcheggi con le strisce bianche, ovvero dove la sosta è gratuita. Certo, ora come ora le strisce blu non sono particolarmente economiche, ma sono sempre meglio dei garage a pagamento che risultano essere comunque l’opzione più costosa.

Cosa cambierà

Prendete la situazione attuale ed eliminate le strisce bianche. In questo modo, i parcheggi a pagamento passeranno da 74.625 a 93.000. I parcheggi non a pagamento esisteranno solo per chi usufruirà del car pooling, ovvero non un veicolo di proprietà ma un’auto che si usa al bisogno, fornita da uno dei mille servizi ci sono a Roma come Enjoy, Car2Go o la stessa Atac. Se l’automobilista ospiterà almeno altre tre persone a bordo potrà usufruire di uno sconto o addirittura non pagare il parcheggio. Ma non finisce qui. Perché non spariranno solo le strisce bianche, ma aumenteranno anche le tariffe. Il venerdì e il sabato sul lungotevere la sosta costerà 3 euro l’ora, che diventeranno 2 euro entro l’anello ferroviario. Più ci si allontana dal primo municipio e più il costo diminuisce. Si arriverà fino ad 1,50 euro e 1 euro per ogni ora di sosta. I parcheggi intorno ad ospedali e cliniche costeranno 50 centesimi per 60 minuti. Una sosta lampo di 15 minuti costerà invece 20 centesimi.

Nuove strisce

Dal momento che il Comune non ha idea di come battere cassa, ha deciso di aumentare le strisce blu. Ovviamente non basta trasformare le già esistenti strisce bianche, è necessario crearne altre ex novo. Così ne compariranno di nuove nella zona di Montesacro, soprattutto vicino al capolinea della metro B1 Jonio. Stesso discorso vale per l’Eur, dove ci saranno nuovi parcheggi a pagamento vicino alla Nuvola di Fuksas e in via Tupini. Per quanto riguarda il centro, il nuovo piano tariffario si estenderà a via Torino, via Firenze, via delle Quattro Fontane, via Balbo, via Panisperna, via Milano, via Palermo, via Due Macelli, via della Mercede, passeggiata di Ripetta, via di Ripetta, via Tomacelli, piazza delle Cinque Lune, piazza Cairoli, via del teatro Marcello, via dei Banchi Vecchi, piazza San Salvatore in Lauro, via di Monte Brianzo, via della Consulta e piazza Augusto Imperatore.

Cosa si salverà, più o meno

Per ora rimarranno gli abbonamenti mensili da 70 euro e la tariffa da 4 euro, ma solo fuori dall’anello ferroviario. Per quanto riguarda la notizia che aveva fato molto scalpore, ovvero inserire la sosta a pagamento anche per i residenti del quartiere Trieste, Cola di Rienzo e Trastevere, sembra che ci sia stato un dietrofront. Tra le 10 e le 19 rimarrà la tariffa pura solo nelle zone commerciali ad alta frequentazione come viale Libia, viale Eritrea, viale Regina Margherita, viale Parioli, viale Giulio Cesare, via Candia, via Cola di Rienzo, via dello Statuto, piazza Vittorio Emanuele, via Appia Nuova, via Magna Grecia e viale Trastevere.

L’opposizione

Inutile dire che questa nuova manovra ha suscitato non pochi dubbi in Comune. Il primo a parlare è stato Orlando Corsetti, consigliere Pd: “I criteri della sosta tariffata vanno rivisti questo è chiaro. Ma la città non è pronta. Si dà per scontato che i mezzi pubblici, nonostante quello che si legge tutti i giorni, siano una valida alternativa all’auto. Così è solo teoria: si punti su un rafforzamento del tpl, dello sharing, dei parcheggi urbani. Altrimenti togliere le strisce bianche e far pagare i residenti lungo le vie commerciali sarà solo una vessazione ” . I residenti sono già sul piede di guerra. Nel quartiere africano sono spuntati dei volantini per sensibilizzare sulla problematica delle strisce a pagamento. Ma anche i lavoratori e gli studenti non scherzano. Non solo perché le tariffe per chi è costretto a recarsi in centro a lavorare e studiare aumenteranno a dismisura, ma anche perché, questa manovra è sostenuta dall’affermazione che i mezzi pubblici siano più che sufficienti per la mole di persone che ne usufruisce ogni giorno.

Ma i mezzi pubblici sono davvero sufficienti?

Considerando che è stato chiesto un referendum per la liberalizzazione dell’Atac e che le fermate della linea A che passa nel centro sono bloccate perché le scale mobili possono essere delle potenziali trappole mortali, non si capisce davvero come i romani e i pendolari dovrebbero preferire i mezzi pubblici ai mezzi propri. Per non parlare del fatto che si preferisce costruire ciclabili inutili, invece di potenziare proprio quei mezzi pubblici che efficienti non sono. Basti pensare a domenica scorsa in cui la metro non si fermava a Termini per delle misteriose “verifiche tecniche”, come si legge nell’enigmatico tweet dell’Atac. Si tratta di Termini, l’unico punto di raccordo tra la linea A e la linea B. Il tutto durante il weekend prima di Natale.

Considerando che dei 1920 autobus totali della flotta ne funzionano 1300 e Roma ha 2,873 milioni di persone, solo in termini di abitanti, che si spostano ogni giorno, forse c’è qualcosa da cambiare. Prima di chiedersi perché Roma è la città europea con il maggior numero di auto, forse, prima di guardare alla pigrizia dei cittadini, bisognerebbe farsi due domande sull’efficienza dei mezzi. In una capitale europea i cittadini dovrebbero essere liberi di prendere i mezzi senza doversi fare il segno della croce sperando di arrivare puntuali. Ma siamo Roma, che pretendiamo?

 

A cura di B.P.

 

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