ITALIA

dall'

Solo notizie convalidate
[wpdts-weekday-name] [wpdts-date]

EDIZIONI REGIONALI

Solo notizie convalidate

EDIZIONI REGIONALI

Ritrovato il Bal Tic Tac di Giacomo Balla

Durante la ristrutturazione di una palazzina della Banca d’Italia è stato scoperto un murales di Giacomo Balla.

Tutto è successo per caso. Di certo gli operai che si occupavano della ristrutturazione del palazzo non si aspettavano di trovare un murales perduto. E invece è proprio quello che è successo. La strabiliante scoperta è avvenuta in via Milano 24, all’angolo con via Nazionale. Negli anni venti del ‘900 quei locali ospitavano il Bal Tic Tac, il primo cabaret futurista.

Cosa è stato ritrovato

Si tratta di un murales di 80 metri quadrati, rimasto nascosto per più di 100 anni. I colori vanno dall’arancio al blu, al verde al giallo. Non ci sono delle vere e proprie figure, si tratta di motivi geometrici e colorati che si intrecciano creando un intreccio di motivi che contrastano con il bianco delle altre pareti. Il murales era sparito dietro a una coltre di carta da parati, pittura e appliques di un negozio di illuminazioni che aveva utilizzato il locale dopo la chiusura del Bal Tic Tac. Adesso però il murales è tornato alla luce e presto sarà pronto per essere ammirato dal pubblico.

Le reazioni

Il soprintendente di Roma, Francesco Prosperetti ha commentato la scoperta del murales dicendo: “Che questa decorazione di Giacomo Balla possa aver resistito al tempo e a tutte le trasformazioni di questi locali ha del miracoloso. Parlare del Bal Tic Tac significa parlare di una temperie che si scatena in questa città, in cui la modernità entra in maniera dirompente. È bellissimo scoprire a un secolo di distanza una Roma all’avanguardia. “Un’estetica totale di cui balla era l’interprete attivo. Insieme alla banca d’Italia e agli eredi di riapriremo al pubblico la casa di Balla in via Oslavia”.

Massimo Omiccioli, direttore del Museo della Moneta di Banca d’Italia, ha spiegato che in realtà: “La scoperta è stata fatta all’inizio del 2017, durante i lavori per il Museo della Moneta che verrà aperto al pubblico nel 2021”. Dunque non si tratta di una scoperta completa. Dell’esistenza del murales si sapeva già da un anno.

Luigi Donato, capo dipartimento Immobili banca d’Italia, ha raccontato che: “Quando abbiamo trovato questo forte segno del destino di riportare alla memoria il Bal Tic Tac a noi è sembrato doveroso guardare all’arte come qualcosa di straordinario da conservare e valorizzare. Come abbiamo un notevole patrimonio archeologico, puntiamo adesso su questa valorizzazione con lo stesso senso di responsabilità sociale”. Dunque una scoperta molto importante anche per la collettività che potrà finalmente fruire un’opera che sembrava fosse sparita nel nulla.

Giacomo Balla e il futurismo

Ma in tutto ciò chi era Giacomo Balla? Si tratta di uno degli artisti di punta del futurismo italiano. La sua filosofia può essere riassunta in questa dichiarazione: “Noi futuristi, Balla e Depero, vogliamo realizzare questa fusione totale per ricostruire l’universo rallegrandolo, cioè ricreandolo integralmente”. Nel 1915, Balla dichiarò si voler sostituire il vecchio e cupo abbigliamento maschile con abiti più dinamici e colorati. Rompere con il passato in favore di uno stile che rendesse l’uomo più aggressivo e bellicoso. Non solo, nello stesso anno, firma con Fortunato Depero il manifesto Ricostruzione futurista dell’Universo dove il dinamismo pittorico e il dinamismo plastico si collegano alle parole in libertà e all’arte dei rumori per “realizzare una fusione totale per ricostruire l’universo rallegrandolo.” Nel 1926 scolpì una statuetta che alla base aveva la scritta: “Sono venuto a dare un governo all’Italia”. L’opera venne consegnata direttamente a Benito Mussolini che sembra gradì molto. Nel 1933, in occasione della marcia su Roma, realizzò Marcia su Roma (verso di Velocità astratta). Nel 1949 alcune sue opere vennero esposte al MoMa, in occasione della mostra Twentieth-Century Italian Art.

Gli esperti dell’epoca

Giulio Carlo Argan, uno dei critici d’arte più importanti del nostro secolo, parlando di Balla disse: “Balla che sul tema del dinamismo meditava già da alcuni anni (il famoso Cane al guinzaglio è del 1912), va al di là di Boccioni: prescinde quasi totalmente dall’immagine visiva per dare l’immagine psicologica del moto. La sua ricerca è prevalentemente linguistica: mira a stabilire un codice di segni significanti velocità, dinamismo ecc. Sono concetti che interessano intensamente l’uomo moderno: concetti che vogliono essere espressi visivamente perché la percezione è più rapida della parola, e che non possono essere espressi tramite segni che implichino riferimenti alla natura, perché debbono esprimere qualcosa di non naturale, di realizzato mediante congegni meccanici.” Enrico Prampolin, parlando dello stile di pittura di Balla, disse: “La “solidificazione dell’Impressionismo” costituisce la base di sviluppo della pittura di Balla futurista: cioè il passaggio dalla suddivisione del pigmento colorato del divisionismo alla costruzione geometrica astratta – a sé stante – delle compenetrazioni iridescenti: n° 1, 2, 3 (1912). Questi studi, sembrano giganteschi fotogrammi captati nello spazio da un immaginario occhio catodico.”

Si tratta quindi di uno degli artisti di punta del fascismo, uno dei periodi più oscuri della nostra storia, ci ha lasciato su un muro bianco un’opera colorata. Con delle pennellate così intense che si fanno materia, che diventano parte dello spazio circostante. Avendo vita propria. Tra qualche anno, nel 2021, la palazzina verrà di aperta al pubblico, in modo che tutti possano ammirare il murales.

 

A cura di B.P.

Facebook