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Riprendono i lavori di potenziamento della resilienza del sistema idrico attraverso il collegamento delle reti idriche di Minturno e Cellole

Risanamento delle reti, potenziamento delle centrali e connessioni di sistemi alla base del piano di lavoro del Gestore per aumentare la resilienza del sistema idrico

 

Dopo le pause dovute ai ritrovamenti archeologici nella Regione Campania e all’emergenza Covid-19, riprendono i lavori per il potenziamento della resilienza del sistema idrico attraverso la connessione delle reti di Minturno e Cellole. I lavori sul versante laziale sono conclusi e la Regione Campania prevede che entro metà giugno verranno terminate anche le opere sul proprio territorio, attualmente al 95% di avanzamento. Con un investimento totale di circa 7 milioni di euro, i lavori sono finalizzati alla realizzazione di una nuova connessione di 11 km, di cui 3,5 nella Regione Lazio e circa 7 nella Regione Campania, che garantiranno circa 160 litri al secondo in più a favore del Sud Pontino, in caso di necessità. Queste opere si inseriscono nel più ampio piano di potenziamento del sistema idrico che Acqualatina sta portando avanti e che riguarda il recupero delle perdite di rete, il potenziamento delle fonti esistenti e le interconnessioni tra diversi sistemi.

Obiettivo della strategia adottata da Acqualatina è l’incremento della flessibilità e della resilienza del sistema, in modo che possa far fronte a future emergenze, sia in termini di carenza idrica che in caso di fenomeni che dovessero inficiare la qualità dell’acqua delle fonti principali. In questo contesto, il recupero delle perdite di rete si attesta come la soluzione più performante, ed è per questo motivo che i lavori non si sono fermati neppure a fronte dell’emergenza sanitaria, seppur con le dovute precauzioni. Un ambito, quello del recupero perdite, in cui Acqualatina sta facendo ampio uso anche di tecnologie innovative come i droni con termocamera e geolocalizzatore per l’individuazione di perdite occulte, e tecnologie “no-dig” (senza scavo) per la realizzazione di interventi con il minor impatto possibile, tanto da essere annoverato come il primo gestore europeo a utilizzare le tecnologie “no-dig” di Pipecare per il risanamento delle reti idriche.

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