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Rifiuti a Roma: si dimette il cda di Ama

Cento giorni dopo il suo insediamento si è dimesso al completo il cda di Ama. La presidente Luisa Melara, l’ad Paolo Longoni e il consigliere Massimo Ranieri hanno lasciato i loro incarichi.

Mercoledì scorso, dopo diversi incontri tra le parti, il dg di Roma Capitale Franco Giampaoletti aveva inviato una lettera agli amministratori.

Attraverso questa, comunicava che il bilancio non poteva essere approvato per via di un “elemento ostativo”. In altre parole, l’iscrizione della partita dei ‘solitì 18,3 milioni di crediti (vantati da Ama verso il Comune) per i servizi funebri e cimiteriali.

Come il cda di Bagnacani, anche quest’ultimo consiglio aveva inserito quei soldi in un fondo a rischio per oneri contrattuali collegato al patrimonio netto.

Anche questa volta il Comune non gliel’ha fatta passare liscia.

Ranieri si sfoga: “Se Raggi dice di essere stata lasciata sola, allora noi siamo stati abbandonati. Sono deluso e arrabbiato, se il piano per Ama era un altro ce lo potevano dire subito. Il problema dei rifiuti non si gestisce con l’ideologia ma servono azioni concrete.

Anche oggi abbiamo continuato a lavorare, ho appena visto un dirigente Hera per la gestione dei flussi. Vanno avanti anche le procedure per l’apertura dei due compostaggi. Noi abbiamo provato a lavorare: oggi avrei dovuto vedere in V Municipio i cittadini perché con il presidente Giovanni Boccuzzi ci eravamo impegnati a far partire il porta a porta da Natale, ma purtroppo è andata così. Tutto questo avviene sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori di Ama”.

 

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