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Regola del fuorigioco: maggiore attenzione ai millimetri

 

Fuorigioco nuova regola – Rivoluzione in vista per la regola del fuorigioco. Lo scrive “La Repubblica”, spiegando che l’Ifab è pronto a reintrodurre la “tolleranza” e a restituire maggior potere ai guardalinee. Il riferimento è ai casi in cui il fuorigioco è millimetrico, in cui basta la punta di uno scarpino oltre la linea dei difensori per annullare un gol. Questa sorta di “vivisezione” dell’azione non piace all’Ifab, come ha spiegato il segretario generale Lukas Brud: «In teoria un fuorigioco di un millimetro è fuorigioco, ma se la prima decisione è di non fischiarlo e poi il Var deve usare 12 telecamere, vuol dire che errore chiaro ed evidente non era. Lo comunicheremo presto a tutte le competizioni». Per questo motivo è già allo studio un’informativa per le Federazioni che spieghi come applicare la tecnologia ai casi limite, quelli in cui la distanza tra attaccante e difensore è millimetrica. L’obiettivo è quello di disattivare la Tv nei casi in cui la decisione non sia chiarissima: in questo caso la decisione rimarrà quella del guardalinee. Per regolamento, la posizione dell’attaccante va analizzata nell’istante esatto in cui l’autore del passaggio entra in contatto con la palla. Tuttavia, da tempo ci si è accorti che la Tv non permette di scegliere sempre il fotogramma esatto. A volte nel frame selezionato nella sala Var, la sfera è ancora attaccata al piede, ma il passaggio è già iniziato. Tra un frame e l’altro, l’attaccante che corre per ricevere il pallone può spostarsi fino a 13 centimetri, ed essere punito dal Var per un fuorigioco che in realtà non c’è. Un margine d’errore insomma esiste anche nella più scientifica delle applicazioni della moviola. In Inghilterra ne è nata una vera e propria battaglia, alimentata dal fatto che quattro membri dell’Ifab su otto sono designati dalle federazioni britanniche. Per ora la regola non cambia, ma la novità potrebbe essere effettiva con la ripresa della Champions League a febbraio. L’Ifab – in sostanza – troverà la mediazione nello spirito originario del Var: risolvere solo gli errori “chiari ed evidenti”.

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