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Regista Ricardo Preve individua tomba soldato italiano Carlo Acefalo

Genova – E’ stata individuata la tomba del Sottocapo silurista Carlo Acefalo, unica vittima del naufragio del sommergibile Macallè avvenuto il 19 giugno 1940. I resti sono stati trovati sull’isolotto di Barra Musa Kebir, nel Mar rosso, a 65 miglia nautiche a sud-est di Port Sudan.

La storia del Macallè e di Carlo Acefalo

Il Macallè era un sommergibile di 60 metri varato al Muggiano nel 1938 con un comandante, tre ufficiali e 35 uomini di equipaggio, tra i quali Carlo Acefalo. Quando scoppia la guerra il sommergibile parte dal porto di Massaua, al comando del tenente di vascello Dante Morone, per la sua prima missione di guerra verso Porto Sudan. Va all’attacco della flotta inglese, ma la missione si complica subito. È difficile trovare la rotta giusta tra le secche e gli scogli e il sommergibile ha un grave guasto. Le fughe di cloruro di metile dell’impianto di condizionamento sono molto pericolose e vengono esalate dall’equipaggio. Gli effetti devastanti hanno provocato casi di “impazzimento” e di delirio tra i marinai. In queste condizioni il Macallè si infila nella barriera corallina e si incaglia sull’isolotto di Bar Mousa Kebir.

Gli intossicati, tra i quali il più grave è Carlo Acefalo, vengono sbarcati su quelle rocce, mentre il comandante cerca di disincagliare l’imbarcazione. L’ operazione è impossibile e il Macallè affonda. Il comandante fa in tempo a bruciare i documenti segreti prima che cadano nelle mani degli inglesi, ma stordito dalle esalazioni non lancia l’Sos.

Così l’equipaggio si trova con scarsissime scorte di acqua e viveri sullo scoglio sotto il sole, con molti marinai in preda alle intossicazioni. Una piccola vela di tre uomini decide di cercare i soccorsi, dopo 5 giorni e 5 notti giungono a un faro sulla costa, tra Sudan e Eritrea. Lì trovano una postazione in mano agli italiani che fanno partire subito i soccorsi. Tutto l’equipaggio è stato tratto in salvo, meno Carlo Acefalo che morì a 24 anni, indebolito dall’intossicazione e provato dagli stenti.

La spedizione del regista Ricardo Preve

Il regista italo argentino con origine genovesi Ricardo Preve è andato alla ricerca dei resti di Carlo Acefalo. Accompagnato dall’antropologo  forense Matteo Borrini e dall’archeologo Cosimo Giachetti, è riuscito a ritrovare la tomba. Lo scavo è avvenuto seguendo i documenti conservati all’Ufficio storico della Marina militare. Il regista dedicherà alla storia del militare un lungometraggio intitolato ‘Tornando a casa’.

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