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Reddito di cittadinanza, da oggi occhio all’avviso dell’Inps (con sms ed email)

 

 

Sono oltre 806mila le richieste per nucleo familiare arrivate all’Inps attraverso i modelli presentati alle Poste, ai Caf e online entro il 31 marzo, per accedere al Reddito di cittadinanza. L’Inps, informa una nota, ha inviato a Poste Italiane 33 flussi informatici per le prime 487.667 istanze accolte, a fronte di 680.965 istanze già lavorate (72%). Sono state invece respinte 177.422 istanze (26%); 15.876 istanze (2%) saranno in evidenza presso le sedi perché è necessaria un’ulteriore attività istruttoria.

La prima “finestra” di marzo per le domande d’accesso al reddito e alla pensione di cittadinanza si è chiusa dunque con 487.667 richieste accolte. Siamo ben lontani, insomma, dagli 1,3 milioni di beneficiari stimati dal governo.

Reddito di cittadinanza, in arrivo sms o email dall’Inps

Cosa succede ora? L’Inps inizierà ad inviare da subito – da oggi, martedì 16 aprile 2019 – un sms o un messaggio di posta elettronica agli utenti la cui istanza è stata accolta. Questi ultimi dovranno recarsi alle Poste per ricevere una Card, che sarà successivamente caricata dell’importo riconosciuto. L’Istituto di previdenza stima che sarà accolto il 75% delle domande.

Le ultime notizie sul reddito di cittadinanza

Delle domande residue, circa 45mila saranno definite entro questa settimana. Le ulteriori 80mila sono domande presentate insieme al modello Rdc/Com per comunicare la variazione di redditi da attività lavorativa rispetto all’Isee, che saranno lavorate entro la fine del mese di aprile. I tempi si allungano, invece, sul versante delle politiche attive del lavoro: Anpal servizi, infatti, deve ancora pubblicare il bando per selezionare i tremila navigator, e per farlo attende il via libera all’intesa in Conferenza Stato-Regioni (previsto per mercoledì 17 aprile). E così i percettori del reddito di cittadinanza che a fine maggio si recheranno nei centri per l’impiego per stipulare il cosiddetto “Patto per il lavoro” si troveranno di fronte solo gli attuali ottomila operatori, con un organico limitato e non formati per i nuovi adempimenti.

 

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