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Recovery fund: ancora niente accordo in Ue, oggi nuovo round di negoziati a Bruxelles

 

Ancora nessun accordo. Dopo una lunga notte di consultazioni in vari formati fra i leader europei, seguita allo stallo avuto anche ieri nella terza giornata dei lavori del Consiglio europeo, il vertice a Bruxelles dedicato al Quadro finanziario pluriennale e al Recovery fund si prende una pausa di qualche ora per poi rialzare il sipario intorno alle 16.

Alla ripresa dei lavori del summit, entrato oggi nella sua quarta giornata, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, dovrebbe presentare una nuova proposta formale (negobox) che sarà basata su una dotazione di 390 miliardi di euro di sovvenzioni, ma con ‘rebate’ più bassi rispetto alla precedente. Si tratta di un importo inferiore rispetto ai 500 miliardi del progetto iniziale, considerato inaccettabile dai cosiddetti paesi frugali: Paesi Bassi, Austria, Svezia, Danimarca, ai quali si è unita la Finlandia.

“Michel non ha anticipato null’altro ma ha detto che proporrà oggi una soluzione con una riduzione dei grants a 400 miliardi e 390 miliardi. La soluzione da 400 miliardi” di sussidi nel Recovery plan “condurrebbe un maggiore sconto per i Paesi che ne hanno diritto e quella da 390 miliardi un minore sconto”, ha spiegato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al rientro in albergo dopo la lunga notte in Consiglio, facendo riferimento ai sussidi previsti dal Recovery plan e agli sconti – i cosiddetti ‘rebate’ – contenuti nel bilancio pluriennale per alcuni Paesi, tra cui i frugali. “In questo momento ci stiamo avvicinando allo zoccolo duro delle rispettive posizioni e il confronto diventa più risolutivo”, ha aggiunto Conte.

Quanto alla alla soluzione possibile sulla governance del Recovery fund che elimini il meccanismo di veto sui piani di riforma nazionali, il premier ha precisato che “abbiamo indirizzato il procedimento di verifica e controllo dello stato di avanzamento dei progetti secondo una più corretta soluzione, rispettosa delle competenze dei vari organi definite dai Trattati”. L’attenzione è rivolta al nuovo round delle 16, come ha anche ricordato il cancelliere austriaco Sebastian Kurz: “Terminati dei negoziati difficili, possiamo essere soddisfatti del risultato oggi. Si continua nel pomeriggio”.

Fonti italiane, passi avanti nel negoziato – “Si è avanzato” su molti punti “ma ancora non si è chiuso”. Lo riferiscono fonti italiane interpellate sul negoziato in corso al Consiglio europeo sul Recovery fund. Al tavolo negoziale si sarebbero fatti progressi “poco a poco” e anche se ancora nessuno si sbilancia, il tentativo è chiudere un’intesa entro questa notte.

Pressing 22 leader su Frugali – I 22 leader che sostengono la proposta presentata oggi dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in modo informale alle delegazioni e rigettata dai Frugali (Olanda, Svezia, Danimarca, Austria, Finlandia), stanno intervenendo al vertice Ue ricordando la gravità della situazione e sottolineando che non si può sempre chiedere di più. Si appende da fonti diplomatiche europee.

Michel, strappo mostrerebbe volto di un’Europa debole – “I 27 leader responsabili nei confronti dei popoli d’Europa sono in grado di costruire unità e fiducia nell’Europa? Oppure, attraverso uno strappo, presenteremo il volto di un’Europa debole, minata dalla sfiducia?”. E’ una parte dell’intervento del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, durante la plenaria dei leader, al vertice Ue. “Durante i negoziati, ho ascoltato tutti, mostrato il massimo rispetto. Continuerò a lottare per un accordo, con lo stesso rispetto – ha aggiunto -. Il mio auspicio è che giungiamo a un accordo e che FT e i nostri altri giornali domani titolino che l’Ue è riuscita in una missione impossibile”.

Conte a Rutte: ‘Se crolla mercato Ue risponderai a europei’ – “Vi state illudendo che la partita non vi riguardi o vi riguarda solo in parte. In realtà se lasciamo che il mercato unico venga distrutto tu forse sarai eroe in patria per qualche giorno, ma dopo qualche settimana sarai chiamato a rispondere pubblicamente davanti a tutti i cittadini europei per avere compromesso una adeguata ed efficace reazione europea”. Lo avrebbe detto il premier Giuseppe Conte al primo ministro olandese Mark Rutte, a quanto filtra da fonti italiane, nel corso di una lunga riunione questo pomeriggio con i leader dei Paesi frugali.

Conte a frugali, troppe risorse? Minimo indispensabile – “Voi avete dubbi perché le risorse finanziare di chi ragioniamo oggi vi sembrano tante. In realtà è il minimo indispensabile per una reazione minimamente adeguata; se tardiamo la reazione dovremo calcolare il doppio o forse anche di più”. Lo avrebbe detto, a quanto trapela da fonti italiane, il premier Giuseppe Conte ai Paesi frugali nel corso di una riunione a margine del Consiglio europeo.

Il braccio di ferro sui sussidi – Alla cena dei leader il presidente del Consiglio europeo Charles Michel non ha presentato una nuova proposta perché non è stato ancora trovato un accordo sulla dotazione dei sussidi per il Recovery Fund. Per i Frugali (Olanda, Svezia, Danimarca, Austria) e Finlandia la linea rossa sono 350 miliardi, mentre per Italia, Spagna, Francia, Germania e molti altri Paesi l’asticella si ferma a 400 miliardi. Si apprende da fonti diplomatiche europee, che spiegano: una sforbiciata a 350 miliardi significherebbe tagli a transizione verde, digitale, investimenti. La discussione prosegue ma per il momento Michel non può proporre una cifra.(ANSA).

La mediazione sulla dotazione dei sussidi del Recovery Fund, al vertice Ue a Bruxelles, è scesa sotto la soglia dei 400 miliardi di euro, e una delle ultime ipotesi circolate è 375 miliardi. Ma per i Frugali la cifra è sempre troppo alta e c’è ancora una grossa distanza da coprire nel negoziato, spiegano fonti diplomatiche europee. Comunque, viene fatto rilevare, l’intesa dovrà contenere la componente sulla governance, una riduzione del volume del Bilancio Ue ed un nuovo incremento dei ‘rebate’.

Lagarde, meglio un accordo Ue ambizioso che rapido  – “Dal mio punto di vista, è meglio concordare una struttura ambiziosa anche se richiede un po’ più di tempo. Spero che i leader siano d’accordo su qualcosa di ambizioso piuttosto che veloce”. Lo ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde, facendo riferimento al negoziato in corso a Bruxelles. Lo riporta il sito della Reuters. “Idealmente, l’accordo dei leader dovrebbe essere ambizioso in termini di dimensioni e composizione del pacchetto, in linea di massima con quanto proposto dalla Commissione”, ha detto a Reuters.

LA PROPOSTA DEI FRUGALI– “L’obiettivo principale della Finlandia è quello di contenere la quota di sovvenzioni. Se entro questo fine settimana non sarà possibile raggiungere un accordo, credo che i negoziati andranno avanti fino a lunedì”. Lo ha detto la premier finlandese Sanna Marin a margine del vertice Ue in un’intervista alla tv finlandese Yle. “È abbastanza chiaro che le dimensioni del Recovery Fund devono scendere”, ha aggiunto la premier.Sulla base di una proposta finlandese per trovare un’intesa, i Frugali (Olanda, Austria, Danimarca, Svezia e ora con l’aggiunta della Finlandia) hanno messo sul tavolo un’offerta finale di 350 miliardi di sovvenzioni per il Recovery Fund, da raddoppiare con un pari ammontare di prestiti. Posto che la questione della governance e dei rebate venga risolta. Si apprende da più fonti diplomatiche europee.

LA MEDIAZIONE DI MICHEL.Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel è al lavoro per trovare una mediazione sulla dotazione di sovvenzioni del Recovery Fund. L’obiettivo è riuscire a mettere nero su bianco, nella nuova proposta, una cifra che non scenda al di sotto dei 400 miliardi di euro. Una delle ipotesi circolate era di 420 miliardi, ma per i Frugali (Olanda, Svezia, Austria, Danimarca) e la Finlandia, arrivati al vertice con una posizione di ‘sovvenzioni zero’, spiegano fonti diplomatiche europee, raggiungere quella soglia non sembra realistico.  Charles Michel ha incontrato la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente francese Emmanuel Macron, il premier Giuseppe Conte insieme ai premier greco, spagnolo e portoghese e alla presidente della Commissione europea von der Leyen. In precedenza si era svolto un incontro tra il premier Giuseppe Conte, la cancelliera Angela Merkel, il presidente francese Macron, il premier spagnolo Sanchez e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, mentre si susseguono le dichiarazioni dei paesi a favore di un’intesa come la Grecia, la Bulgaria, la Slovenia, la Lettonia, la Polonia.

“Troverei davvero un peccato se non raggiungessimo una soluzione. Penso che abbiamo una grande responsabilità e secondo me è anche possibile” arrivare a un compromesso, ma “affinché ciò accada, tutti devono muoversi” dalle proprie posizioni. Così il cancelliere austriaco Sebastian Kurz aggiornando la stampa al vertice Ue. “Se qualcuno pensa di poter dettare” le regole qui o decidere di andare a “casa, allora il vertice potrebbe fallire, ma spero che non sia questa la strada da percorrere”, ha aggiunto Kurz, con un riferimento al presidente francese Emmanuel Macron che nella serata di ieri, secondo alcune fonti diplomatiche, avrebbe dato disposizioni per rientrare a Parigi se non ci fosse stata una svolta.

“Continua il negoziato. Da una parte la stragrande maggioranza dei Paesi – compresi i più grandi Germania, Francia, Spagna, Italia – che difendono le istituzioni europee e il progetto europeo e dall’altra pochi Paesi, detti “frugali”“. Lo scrive il premier Giuseppe Conte su Twitter, pubblicando una foto che lo ritrae con Merkel, Macron, Sanchez e Von Der Leyen.

 

“Sappiamo tutti che la situazione economica è drammatica. C’è grandissima preoccupazione per il futuro, e stiamo negoziando” sul Bilancio Ue 2021-2027 ed il Recovery Fund “sotto la pressione che l’intesa sia un ‘must'”. Così il premier ungherese, Viktor Orban, stamani in una conferenza stampa, a Bruxelles. “Quando abbiamo iniziato il vertice le questioni aperte erano diverse dozzine, ma ora ne sono rimaste solo quattro. E penso che ci siano buone possibilità di raggiungere un accordo“, ha aggiunto.  “L’Olanda vorrebbe creare un meccanismo per controllare la spesa dei Paesi del Sud” dal Recovery Fund. “Sostanzialmente è una disputa tra italiani e olandesi. Noi siamo dalla parte dell’Italia”.  “Bisogna dare i soldi ai Paesi che ne hanno bisogno e permettere loro di spenderli appena possibile per stabilizzare le loro economie, invece di ingaggiare lunghe dispute burocratiche – ha aggiunto -. Se li aiutiamo al momento giusto li aiutiamo due volte”. “Alcuni guidati dall’olandese vorrebbero creare un nuovo meccanismo di condizionalità sullo stato di diritto. Se l’intesa non si fa è a causa del leader olandese” Mark Rutte “non a causa mia. E’ lui che ha iniziato questa faccenda. L‘olandese è il vero responsabile per tutto il caos di ieri” al vertice Ue. Così il premier ungherese Viktor Orban a Bruxelles, ricordando anche il match Olanda-Italia sull’equilibrio tra sovvenzioni e prestiti del Recovery Fund

 Un accordo “è possibile”, anche se “ci sono ancora grandi questioni” aperte: lo ha detto il premier Mark Rutte nella notte, parlando alla stampa olandese. Tra i punti ancora da chiarire “lo stato di diritto, il mix sussidi e prestiti, l’ammontare dei sussidi, e i rebates”. Rutte ha parlato di “alcuni progressi” sul fronte governance, “ma ancora non ci siamo”, e aperta resta anche la discussione sul bilancio 2021-2027.

E’ “ancora possibile” che non vi sia “nessun accordo” al vertice europeo. Lo ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel arrivando al summit. “C’è molta buona volontà ma anche molte posizioni diverse – ha detto -, farò ogni sforzo ma è ancora possibile che oggi non si possano ottenere risultati”. “Oggi stiamo entrando nel terzo giorno di negoziati ed è sicuramente quello decisivo” per avere un esito, ha aggiunto la cancelliera tedesca.

“Ci siamo mossi nella giusta direzione, ma c’è ancora molta strada da fare domani”. Lo ha scritto nella notte su Twitter il cancelliere austriaco Sebastian Kurz dopo la seconda giornata di negoziati tra i leader Ue sul Recovery Fund e il bilancio per il 2021-2027.

“Bisogna trovare dei buon compromessi nelle prossime ore e credo che sia ancora possibile, ma questi compromessi non si possono fare a spese dell’ambizione europea”. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron entrando al palazzo del Consiglio europeo nella terza giornata del summit Ue. In un tweet Macron aggiunge: Collaboriamo con la cancelliera Merkel per un piano di ripresa senza precedenti, a livello della crisi che stiamo attraversando, all’altezza delle sfide per l’occupazione, il clima, la nostra sovranità e i valori dell’Europa”.

Questa UE tradisce il sogno dei nostri padri, è solo una banca d’affari dove pochi ci guadagnano e molti ci rimettono, l’Italia prima di tutti. Abbiamo pagato più di 200 miliardi per avere indietro poco o niente, mentre altri corrono: la Gran Bretagna ad esempio (senza aspettare Bruxelles) ha dato da 10.000 a 25.000 sterline a fondo perduto ad ogni negozio, impresa, ristorante e albergo. Senza contare che, sull’immigrazione, l’Italia è tornata ad essere il “campo profughi” di tutta Europa. Che senso ha continuare a pagare per farsi ricattare e prendere in giro?”. Lo dice il leader della Lega Matteo Salvini.

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