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QUALE FUTURO DOPO PROTOCOLLI E PATTI NELL’AREA METROPOLITANA

Gli ultimi articoli dell’assessore comunale Marco Lombardo in tema di Lavoro, compresa la sua intervista di ieri sul rinnovato accordo “Insieme per il Lavoro”, pongono a tutto il mondo economico e sindacale diversi elementi di riflessione e di valutazione sulla fase attuale e nella prospettiva.

Il recente rinnovo del Patto per il Lavoro e per lo Sviluppo futuro del territorio Metropolitano, in sintonia con il Patto regionale per il Lavoro e per il Clima, sono indubbiamente gli ambiti su cui esercitare la massima azione sindacale utilizzando al meglio tutta la strumentazione che abbiamo individuato e condiviso tra gli oltre 50 soggetti firmatari.

Siamo un territorio capace di fare sintesi e di reagire di fronte alle difficoltà del momento e sicuramente siamo un territorio capace di fornire soluzioni e stimoli ai livelli istituzionali dalla Regione al Governo centrale.

La conferenza stampa sul consolidamento di un rinnovato accordo come “Insieme per il Lavoro” ne è stata la riprova, uno strumento in più sulle politiche attive che parte dalla fragilità di chi perde il lavoro, con l’ingresso della Regione e gli impegni assunti dall’Assessore Colla, consente di consolidare un passo importante anche verso la formazione e riqualificazione necessarie per i profili professionali futuri.

Tutte queste intese (Protocolli, Patti, etc.) saranno messi a dura prova nei prossimi mesi, molto dipenderà dalle scelte del Governo, dalla riforma in chiave universale degli ammortizzatori sociali e soprattutto sull’uso delle risorse europee.

Per questo sosteniamo, come organizzazioni sindacali che finché dura l’emergenza sanitaria, vanno prorogate senza tentennamenti i provvedimenti di sostegno al reddito e di difesa dell’occupazione, in particolare il blocco dei licenziamenti.

Il confronto con il Governo sarà sempre più strategico a partire dai nodi delle riforme strutturali: fisco, istruzione, pubblica amministrazione, giustizia.

Nel frattempo occorrono normative ad hoc, per rendere adeguata la strumentazione di aiuto ai livelli occupazionali, rilanciando le politiche attive capaci di accompagnare le profonde trasformazioni del tessuto produttivo che sono in atto e che si renderanno necessarie, con un sistema di formazione continua, ricerca e innovazione all’altezza delle esigenze.

Serve una impostazione chiara, un Piano di Sviluppo coerente basato sulla tenuta e la crescita dei livelli occupazionali, su un innalzamento del nostro sistema economico, in particolare sulla grande sfida della riconversione ecologica.

Per fare questo il Lavoro va tutelato, con i lavoratori e i loro diritti, evitando una competizione al ribasso tutta orientata sul risparmio del fattore lavoro e non sulla qualità, queste sono ricette vecchie e abbiamo visto che non funzionano.

I contenuti dei Patti (Regionale e Metropolitano) puntano a tenere assieme esigenze legate alla pandemia e alla sicurezza sul lavoro con lo sviluppo futuro.

Basta precarietà, occorre dare risposte concrete ai giovani e soprattutto alle donne che stanno pagando pesantemente l’effetto combinato della pandemia e della recessione economica.

Per queste ragioni è intollerabile il mancato rinnovo dei Contratti Collettivi nazionali di diversi settori, ad esempio il contratto del Multiservizi, applicato da tantissime imprese, soprattutto in appalto, e dove vi è una presenza femminile e di part time a pochissime ore molto alta.

Il contratto è scaduto da 8 anni e oggettivamente oggi, con quanto sta accadendo, rischia di diventare un contratto con effetti di dumping contrattuale, in particolare nelle gare sugli appalti pubblici.

La pandemia ha amplificato i livelli di diseguaglianza, aumentando le fasce di povertà e sta mettendo a dura prova la tenuta del sistema sanitario e sociale, vedi l’attuale fase di zona rossa.

Non c’è dubbio che la mancanza di estensione dei diritti e dei riconoscimenti economici, attraverso il rinnovo dei contratti, siano un aspetto fondamentale se vogliamo risalire la china della crisi e creare le condizioni per uno sviluppo futuro.

A livello locale pensiamo che il dibattito e le scelte dell’Amministrazione, anche in relazione alla campagna elettorale, debbano dare un ulteriore slancio a quanto concordato nei Protocolli, nei Patti perciò, il protocollo appalti metropolitano, per esempio, va esteso a tutto il territorio e soprattutto alle aziende partecipate, a garanzia di una politica attenta sulla legalità oltre che sui diritti di chi lavora e fa impresa seriamente.

La sfida del piano vaccinale è sicuramente un aspetto centrale se vogliamo far riprendere rapidamente tutte le attività del territorio recuperare settori che stanno pagando prezzi durissimi, il riferimento prima di tutto è al turismo, allo spettacolo, alla cultura, alle attività sportive.

Anche su questo il sistema territoriale dovrà dimostrarsi all’altezza migliorando il proprio tessuto socio sanitario e creando un futuro sistema di cura territoriale, di maggior integrazione, pronto alle esigenze della post pandemia o di un eventuale colpo di coda che non può farci trovare impreparati.

Le Istituzioni locali hanno un ruolo fondamentale, devono orientare e governare lo sviluppo verso scelte di qualità, garantendo anche in assenza di soluzioni nazionali, che sul territorio si rispettino gli obiettivi, le scelte che si faranno sulle priorità degli investimenti futuri, l’implementazione dei nuovi processi di innovazione e ricerca, queste sono le strade da perseguire perché Bologna possa competere nel prossimo futuro visti i nuovi processi di globalizzazione in atto.

Maurizio Lunghi

Segretario generale CGIL di Bologna

Bologna 5 marzo 2021

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