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Porto di Genova, traghetto Sharden urta banchina: nessun ferito. E’ allarme accosti

L’ad di Stazioni Marittime: “Quello delle banchine è un pungiglione che ho perennemente conficcato. Siamo sfortunati”

GENOVA – Nuovo incidente nel Porto di Genova. Ieri intorno alle 8 di mattina la nave Sharden, partita martedì sera da Porto Torres, ha urtato la banchina di Ponte Colombo, causando gravi danni allo scafo. Nessun passeggero o membro dell’equipaggio è rimasto ferito. L’imbarcazione stava effettuando le consuete manovre di ormeggio. A rendere noto l’incidente la compagnia Tirrenia con una nota: “Dopo aver riscontrato che non era stato causato alcun danno ai passeggeri e all’equipaggio, completato l’ormeggio in sicurezza, il personale della nave si è adoperato per le operazioni di sbarco. La compagnia ha provveduto immediatamente ad avvisare dei fatti accaduti le autorità preposte”.

Immediatamente dopo la comunicazione della Tirrenia, è intervenuto sulla questione Edoardo Monzani, amministratore delegato di Stazioni Marittime spa, la società che gestisce i terminal traghetti e crociere del porto di Genova. Monzani ai microfoni dell’Ansa ricostruisce l’incidente: “C’è stato probabilmente un errore durante la manovra di attracco, per cui il traghetto ha leggermente urtato la banchina. A prima vista il danno a Ponte Colombo non sembra grave ma è in corso di valutazione. Abbiamo chiamato i sommozzatori che presenteranno una relazione”.

Il traghetto attualmente è in riparazione e nel giro di pochi giorni sarà nuovamente utilizzabile.

In questo breve periodo la Sharden è stata sostituita dalla Janas, che già ieri sera era operativa sulla linea Genova-Porto Torres. Intanto la Capitaneria di porto di Genova ha avviato gli accertamenti del caso. Non si esclude la possibilità che l’incidente sia stato causato da una manovra errata dovuta alle forti raffiche di vento. Nelle prossime ore le autorità potranno analizzare la scatola nera per chiarire la dinamica dell’impatto.

L’incidente sul Ponte Colombo riapre però il dibattito relativo agli attracchi di Stazioni Marittime, già martoriati da numerosi casi di erosioni e crolli. E’ lo stesso Monzani a denunciare il disagio: “Quello delle banchine è un pungiglione che ho perennemente conficcato. Siamo sfortunati. Proprio ieri erano iniziati i lavori a Ponte Doria che dureranno due mesi. Poi ci sono altri piccoli lavori: Ponte dei Mille ora è a posto, ci sono due interventi in corso proprio a Ponte Colombo, uno che stiamo realizzando noi e uno l’Autorità portuale. Poi c’è un problema più’ grosso al T3, a Ponte Assereto, che però viene usato d’estate. Si tratta di un cedimento, scoperto a fine dicembre, ed è stato inibito l’accosto: ci auguriamo che l’Autorità portuale possa metterci mano presto”.

Come nel gioco del Tetris, agli operatori del porto si chiede un’attività di spostamenti, alternanze e incastri, al fine di evitare disagi ai passeggeri, scongiurando l’interruzione di qualsivoglia servizio. “Ora c’è’ poco traffico – ribadisce Monzani – l’importante è riuscire a sistemare tutto per la primavera inoltrata, in modo da far fronte al grosso movimento”.

A Ponte Colombo resta comunque disponibile un accosto.

“Il colpo di questa mattina, almeno a prima vista, non inibisce l’ accosto. La nave andava piano, non sembra ci siano stati grossi danni. La situazione ci complica ma ci metteremo mano”, completa Monzani.

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