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Portiere a centrocampo? Ci pensa Thiago Motta il nuovo tecnico del Genoa

 

 

Come nasce il 2-7-2

Divenuto ora tecnico del Genoa, ci si puó aspettare di tutto su come schiererá la squadra in campo. Ne parlò più o meno un anno fa, quando, da allenatore delle giovanili del Psg (club in cui ha chiuso la carriera), dichiarò di covare la pazza idea del 2-7-2. Ma la somma fa 11!, obietterà qualcuno. Ed è qui che Thiago Motta sfodera la risposta che lascia senza parole, perché lui, tra i 7 che infoltiscono il centrocampo, ci piazzerebbe anche il portiere. Siamo sempre nel campo delle provocazioni, meglio ribadirlo una volta di più, ma le motivazioni con cui Thiago Motta giustifica la sua visione potrebbero indurre a pensare che ci sia un fondo di serietà, nei suoi pensieri. “Per me la squadra si può leggere anche partendo dalla fascia destra arrivando alla sinistra”, spiegò: e dopo che la diffusione del “WM” negli Anni Venti contribuì a “invertire la piramide” (prima dell’idea di Chapman si giocava con il 2-3-5: una piramide, appunto), il signor TM si candida a inclinarla, rovesciarla su un lato.

Thiago Motta modulo 2-7-2

La spiegazione

Nient’altro che un trucchetto. Basta ruotare il foglio (o la lavagna nello spogliatoio, ma è più scomodo) ed ecco spiegato come il portiere, leggendo il campo da un lato lungo all’altro, e non più scorrendolo da porta a porta, risulti a tutti gli effetti un centrocampista: “Io il portiere lo conto in quei 7 in mezzo al campo. Per me l’attaccante è il primo difensore e il portiere il primo attaccante”, puntualizzò Thiago Motta. “Dal portiere parte il gioco, con i piedi, e dalle punte il pressing offensivo per recuperare la palla”. Concetti che, espressi in questa maniera, non si discostano più da ciò che il calcio moderno ci ha offerto, soprattutto da Guardiola in poi.

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