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Ponte Morandi: sopralluogo decisivo

 

Non è stato dato il via libera per l’impiego di esplosivi per abbattere la pila 8 del Ponte Morandi, in quanto non è ancora stato ideato un piano efficace e sicuro per contenere le polveri di amianto che si sprigionerebbero.

La Procura della Repubblica sostiene di non essere ancora in possesso delle garanzie necessarie per procedere, secondo le parole del Procuratore Capo Francesco Cozzi «Non abbiamo notizia che all’Arpal e alla Asl sia giunta una relazione su un piano dettagliato di sicurezza e contenimento, pertanto abbiamo il dovere di tutelare la salute e l’ambiente, anche se dal punto di vista penale per noi la pila 8 non ha più alcun interesse investigativo».

L’unica cosa certa è che l’idea di poter abbattere quell’unica pila con la dinamite (le altre saranno tagliate a pezzi) è stata allontanata completamente, in base alla data fissata. Anche se vi fosse un repentino cambio di marcia e si riuscisse ad ottenere il permesso, non vi sarebbero i tempi necessari per installare le cariche né i sistemi di contenimento suggeriti dall’Agenzia Regionale per l’Ambiente e dall’Unità Operativa per la Sicurezza negli Ambienti di Lavoro: i quali consisterebbero in dei cannoni che sparano acqua, per contrastare le polveri.

I tecnici hanno evidenziato i potenziali rischi, sottolineando però che il materiale tossico nocivo presente è di modeste quantità e non si tratta di sostanze antropiche, come per esempio l’Eternit.

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