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Ponte Morandi, piano demolizione con esplosivo per pile 10 e 11

 

Circa 2.500 persone evacuate in un raggio di 250 metri, pochi secondi per attivare le microcariche e far sparire per sempre le pile 10 e 11 e con loro il troncone est del ponte Morandi: il piano è ormai pronto, e mercoledì pomeriggio è stato in parte illustrato in sala rossa nel corso di una commissione consiliare dedicata allo smaltimento dei detriti prodotti dalla demolizione.

A parlare, Roberto Tedeschi, direttore generale della struttura commissariale, e Alberto Iacomussi, direttore tecnico della Ipe Progetti, “mente” dell’associazione temporanea dei demolitori. Il piano deve ancora passare il vaglio della commissione esplosivi, che si riunisce oggi in prefettura, ma le modalità di utilizzo dell’esplosivo sembrano ormai definite, così come la data dell’esplosione, lunedì 24 giugno.

Un’area di 250 metri da evucuare per 15 ore

«Le analisi del rischio hanno prodotto dati confortanti, non sarebbe neppure necessario evacuare, ma alla commissione esplosivi proporremo lo stesso un’evacuazione molto ampia, in modo che non ci siano persone nelle case dalle 7 alle 22 in un raggio di 250 metri – ha detto Iacomussi – chiederemo inoltre di non avere persone all’aperto per un raggio di 100 metri all’aperto o in vicinanza di finestre non protette con scuri. Vogliamo essere più prudenti possibili».

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