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Ponte Morandi, in dieci per la demolizione, esclusa Autostrade

Cantiere per la demolizione del ponte Morandi aperto il 15 dicembre. Ricostruzione dal 31 marzo 2019 e nuovo viadotto ultimato entro il 31 dicembre

« Almeno lo voglio vedere in piedi » , chiede il sindaco- commissario. Eppoi, progetto di demolizione stilato da dieci ditte, gran parte genovesi. Tra queste sicuramente non c’è Autostrade per l’Italia. Questi i numeri e le precisazioni snocciolati a fine giornata da Marco Bucci. E però a Palazzo di Giustizia raccontano che il commissario con ampi poteri attribuitigli dal Governo, per accelerare i tempi abbia cercato di far arrivare al decimo piano, al giudice Angela Nutini, il progetto di demolizione di ciò che rimane del ponte dopo il crollo del 14 agosto scorso.
E però dall’Ufficio Gip abbiano ricordato che la corretta procedura penale, nel rispetto della legge, preveda la consegna alla Procura della Repubblica; e che poi sarà il procuratore capo Francesco Cozzi a inoltrarlo al gip ed eventualmente chiedere il dissequestro della struttura e delle aree. « Abbiamo vagliato le migliori offerte, di queste abbiamo selezionato i pezzi migliori e ne abbiamo fatto un progetto unico — spiega il commissario straordinario — Abbiamo anche messo assieme le ditte, spingendole a costituire un consorzio Ati».
È nata una Associazione Temporanea di Imprese — gran parte delle quali sono genovesi — anche se il sindaco al momento preferisce non svelare i nomi. Assicura però che tra queste ” non vi è Autostrade”. Esclusa categoricamente anche nella demolizione, oltre che nella costruzione. Trapela invece che della cordata farebbero parte Carena ( costruzioni), EcoEridania (bonifiche), Fagioli (trasporti eccezionali), Vernazza ( sollevamento, gru), Siag e Despe ( entrambe specializzate nelle demolizioni con esplosivi).
Si era già detto che il Decreto numero 13 aggiudica a Rina Consulting S. p. A. l’incarico di ” coordinamento progettuale, direzione lavori, controllo qualità e supporto alla struttura commissariale nell’ambito dell’appalto o degli appalti pubblici dei lavori per la realizzazione di tutte le opere di demolizione e di costruzione”. Il corrispettivo stabilito è pari alla percentuale del 5,65% dell’importo dei lavori, con un tetto massimo di 14 milioni di euro. Questo significa che Bucci mette in conto di spendere, per i lavori di demolizione e ricostruzione, al massimo 247 milioni di euro.
Il decreto 15 stabilisce invece quali saranno le aree interessate alla demolizione, alla costruzione e di deposito, evitando di intralciare le attività lavorative di alcune aziende. « L’intenzione del sindaco commissario è di allestire il cantiere in basso, nelle zone non coperte da sequestro. Ed è chiaro che lo può fare. Per il resto delle aree si dovrà attendere il parere dei periti » , precisa il procuratore aggiunto Miniati.
Se sulle ditte Bucci tergiversa, sui tempi si mostra molto più categorico. Almeno nelle intenzioni. Promette appunto l’allestimento del cantiere per la demolizione a partire dal 15 dicembre prossimo: « Inizieremo a portare gru e tutto ciò che serve alla preparazione — dice — ovviamente nel rispetto delle esigenze della Procura e del gip. Esigenze che non possono essere messe in discussione».
Più chiare le idee di Bucci sulle procedure di demolizione. Anche perché sia i pm Massimo Terrile e Walter Cotugno, sia il gip hanno chiesto la salvaguardia delle prove. Tanto che una parte della struttura ( quella di Ponente) verrà tagliata in tronconi, un’altra fatta esplodere (Est). «Si tagliano i pezzi e si fanno scendere con delle gru dall’alto, sempre in America lo chiamano strand jack — spiega il sindaco che si è formato negli States — Prima, però, bisogna mettere in sicurezza le pile 10 e 11, quelle strallate, che rimangono sopra le abitazioni. In questo modo — aggiunge Bucci — potremo procedere con le evacuazioni e altri ingressi degli sfollati, e togliere materiale pericoloso come tubi di amianto, stando sotto il ponte senza più problemi di sicurezza». Le abitazioni si trovano nella “zona nera”, dove si calcola che verrà fatto il necessario abbattimento di un centinaio di appartamenti.
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